Vita in centro: è ora di cambiare.

Il Cafè de la Paix chiede un futuro per la cultura trentina

di Federica Falvino

Il Cafè de la Paix cerca da 4 anni di proporre un ricco programma musico-culturale nel panorama trentino ma, da quando ha cominciato, si è trovato contro l'intollernza degli inquilini del condominio circostante: una storia già sentita a Trento, ma non solo. La gestione precedente aveva abbandonato proprio per le continue lamentele dei vicini, che erano riusciti a convincere il Comune a mettere dei limiti: e questo è solo l'ultimo di una lunga serie di fallimenti culturali.

"Cerchiamo di costruire una tavola rotonda per riqualificare la zona da spacciatori e persone poco raccomandabili" ha detto Luca Buonocculto. "In vista dell'ennesima cancellazione delle nostre attività, abbiamo deciso di far partire lunedì prossimo, 30 maggio, all'interno del Cafè, una raccolta firme con la quale proporremo un nuovo regolamento in merito alle attività culturali". 

Gli organizzatori del progetto sono fiduciosi, sperano che i soci dell'associazione partecipino, che la scaletta musicale a Trento ritorni viva come qualche anno fa e che la città possa trovare un punto di incontro tra le esigenze degli abitanti e quelle di chi, giustamente, cerca uno spazio e un momento di ritrovo.