AGGIORNAMENTO DEL 27/10 – Il nuovo prorettore vicario è il prof.Armanini
Dopo l'addio della prof.ssa Daria De Pretis, designata giudice della Corte Costituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la Comunità Accademica trentina pensa alla nomina del nuovo rettore. Alla professoressa De Pretis succederà, temporaneamente, il prorettore vicario prof.Paolo Collini, già braccio destro della rettrice nonché ex preside della Facoltà di Economia e che i rumors quotano già come possibile successore. «Agirò secondo quanto prevede il nostro statuto – ha dichiarato Collini alla stampa – dopo le dimissioni vi sarà un interregno il più breve possibile di mia gestione dell'ordinaria amministrazione».
L'intento dichiarato è quello di arrivare al più presto a nuove elezioni, possibilmente entro gennaio 2015. L'incarico di De Pretis, iniziato nei primi mesi del 2013, avrebbe dovuto proseguire per sei anni. Ora, con questo addio prematuro, potrebbero tornare in lizza i candidati dello scorso giro: Stefano Zambelli ed Enrico Zaninotto di economia, Marco Andreatta di scienze, Maurizio Giangiulio di Lettere e Stefano Vitale di fisica.
Nel frattempo emerge anche la posizione del prof. Giovanni Pascuzzi, ordinario di diritto comparato a Giurisprudenza e già voce critica dell'intero percorso di «provincializzazione» dell'Ateneo, che culminò con la nomina dei nuovi vertici. Pascuzzi ha segnalato come tutti i problemi di fondo creati dalla provincializzazione siano rimasti irrisolti. Criticata anche la procedura eccessivamente articolata adottata per l'elezione del nuovo rettore. L'elettorato attivo per la nomina del Rettore, secondo il regolamento vigente (che è stato quello che ha portato, il 26 febbraio 2013, all'elezione della prof.ssa De Pretis), è composto dalla parte accademico (oltre 500 votanti tra professori e ricercatori di ruolo), dai ricercatori a tempo determinato, dottorandi e assegnisti di ricerca, il cui voto viene ponderato in modo da rappresentare il 2%; dal personale dirigente, tecnico-amministrativo e dai collaboratori linguistici, il cui voto viene pesato per rappresentare il 4% del totale; dai 19 membri del Consiglio degli Studenti. (B.D.)