Le valli ecofemministe delle Giustinewemp

L’ecofemminismo trova accoglienza nelle valli di Non e Sole

Una delle realtà più interessanti che ha partecipato al bando regionale "Generazioni", organizzato dalle cooperative sociali Young Inside e Inside che ha tra i principali obiettivi quello di stimolare il lavoro culturale creativo, è senza dubbio quella del collettivo femminista Giustinewemp.

A tal proposito abbiamo intervistato Arianna ed Elisa, le quali ci hanno gentilmente raccontato com’è stato il loro cammino all’interno del bando e ci hanno parlato del loro progetto chiamato "Attivart".

Il progetto ha preso vita in Val di Non e in Val di Sole, due territori del Trentino che si caratterizzano per le loro produzioni agricole e per la zootecnia.

Abbiamo chiesto alle due giovani ragazze se, in quanto membri di un collettivo femminista, avessero incontrato delle difficoltà. Ridendo ci hanno risposto che non hanno incontrato grandi difficoltà, ma che al contrario c’è stata un’importante apertura da parte delle istituzioni pubbliche, proprio perché l’ambito in cui le giovani lavorano è innovativo rispetto a ciò che già si conosceva.

Ci hanno spiegato, oltretutto, che spesso sono state le istituzioni ad andare da loro per chiedere di elaborare delle proposte utili per il territorio.

Il progetto “Attivart” ha toccato vari temi dell’eco femminismo e, anche se la paura iniziale di trovare innalzati muri è stata tanta, la realtà si è dimostrata ben diversa.

L’obiettivo principale del gruppo, come ci hanno spiegato, è la creazione di spazi di discussione e quindi di ambienti sicuri dove le persone possano esprimersi.

Dove possano mostrare i loro problemi e le loro frustrazioni senza sentirsi giudicate, in quanto condizione collettiva e non individuale. Un luogo dove chiunque, dai contadini fino alle generazioni più giovani, possa sentirsi libero di discutere delle problematiche che ritiene più urgenti e lavorarci insieme agli altri. Successivamente ci hanno detto che la loro soddisfazione più grande è stata proprio quella di aver creato un progetto così importante in così poco tempo.

Anche se, come ci hanno confessato le due, a volte hanno pensato che la situazione fosse al di sopra della loro portata, non hanno mai smesso di crederci e alla fine i risultati sono stati oltre le aspettative. All’interno di "Attivart", le Giustinewemp hanno sottolineato la collaborazione con il collettivo di Bologna, "Cheap", con il quale hanno discusso di arte pubblica e hanno esposto a Cles, centro principale della Val di Non, alcuni poster ecofemministi.

Nel corso dell’intervista ci hanno raccontato che durante le serate e durante i laboratori, c’è stata un’altissima quota di presenza femminile più che maschile.

Grande attenzione viene posta dal collettivo delle Giustinewemp, al tema del linguaggio, in modo particolare nella fase attuale, in cui il gruppo sta cercando di capire come veicolare al meglio i messaggi di cui si fa portavoce. Il linguaggio, infatti, non deve essere violento, ma incisivo, senza però urtare la sensibilità di alcuna persona.

Il collettivo “Giustinewemp”, infatti, ha a cuore il giusto modo di parlare e i toni giusti da utilizzare, senza sacrificare il messaggio di partenza.

I laboratori generativi che si sono svolti durante “Attivart” sono stati una vera e propria rivelazione in quanto grazie ad essi,  alla fine, le persone si sono portate a casa non solo l’oggetto creato da loro, ma anche e soprattutto la voglia di stare insieme.

Oltretutto, le serate di discussione sono state un’ottima occasione per incontrare la comunità e tutte quelle persone, che non sarebbero mai andate a parlare di temi difficili durante un talk pubblico.

Infine abbiamo domandato alle Giustinewemp cosa si aspettano dal futuro.

Ci hanno risposto che dopo “Attivart” si sono prese una pausa per ripensare a tutto il progetto e rimettersi in carreggiata al meglio.

Tuttavia nel 2023 hanno ricevuto l’invito da parte della comunità della Val di Non a prendere parte ad un altro bando che finanzia progetti relativi alla parità di genere in tutto il Trentino.

Recentemente il collettivo sta ragionando su come gli enti pubblici della regione rispondono al fenomeno della violenza di genere; per questo stanno cercando di comunicare loro che esistono delle valide alternative per parlare del tema.

L’auspicio è che la Val di Non possa diventare una valle non giudicante e aperta, dove ognuno/a possa esprimere se stesso e se stessa in maniera accogliente.

Noi non possiamo che abbracciare questo desiderio ed appoggiare i valori per i quali il collettivo Giustinewemp ha lottato e sta lottando, in maniera accogliente e non violenta.

(Articolo scritto da Ambra Proto nell'ambito del percorso esperienziale con Mercurio Società Cooperativa all'interno del Media Contest – Festival Agenda 2030)