Una pallina da tennis rosa (e vincente).

Intervista ad Anita Redzepi, vincitrice del premio della giuria tecnica della settima edizione dell'Ateneo dei Racconti con il suo pezzo "Pallina da tennis rosa".

di Fiamma Rodi

Venerdì 20 si è disputata la finale della settima edizione dell'Ateneo dei Racconti, sul palco del teatro Sanbapolis. Quattro i vincitori in diverse categorie con premi interessanti:

Premiata dalla giuria studentesca formata da undici studenti dell'università di Trento è stata Maria Chiara De Pasquale con "Hapax". Il premio in palio: un buono di 200 euro dalla Libreria Rileggo di Trento in via San Martino.

Premiato dalla grande giuria studentesca di 60 ragazzi liceali e di 10 ex finalisti delle edizioni passate: Francesco Azzarita con "Adesso mi vedi". In palio un corso presso il Centro Arti.Co

Premiato dalla giuria artistica formata da Federica Chiusole, Nicola Sordo e Mirko Zanona: Valerio Rubino con "Uno spettro nella macchina". In palio un corso online della celebre Scuola Holden di Torino.

A vincere il premio della giuria tecnica composta da Davide Longo, Walter Nardon e Laura Tomaselli è stata Anita Redzepi con il racconto "Pallina da tennis rosa", vincitrice di un corso online della scuola Holden di Torino. Alleghiamo di seguito l'intervista all'autrice:

"Anita, presentati un poco ai nostri lettori."

Mi chiamo Anita Redzepi, ho ventidue anni, studio filosofia all'università di Trento e se tutto va bene a luglio mi laureo. Sono di origini balcaniche, mia madre è bosniaca e mio padre macedone di etnia albanese, ma ho sempre vissuto in Italia.

"Come mai hai deciso di partecipare all'Ateneo dei Racconti?"

Ho scelto di partecipare al concorso senza pensarci troppo in realtà, ho semplicemente visto i volantini appesi a Lettere e ho pensato "perchè no?". (..) Sapevo già quale racconto inviare, si trattava di uno di quelli a cui ero più affezionata e al quale avevo dato il meglio di me. Il racconto era già pronto perchè affronta la storia di una mia cara amica che aveva vissuto l'aborto due anni fa, per cui pochi mesi dopo avevo deciso di mettere la sua storia per iscritto e anche lei era molto soddisfatta di come avevo rielaborato la sua storia. Devo ammettere che il racconto originariamente era molto più lungo e siccome il concorso prevedeva un massimo di 8000 battute, ho dovuto tagliare molte parti e modificarle; è stato un lavoro difficile, temevo che adattare il racconto alla forma richiesta compromettesse l'efficacia che aveva all'inizio, ma per fortuna così non è stato.

"Il tuo racconto affronta un tema molto delicato: l'aborto. Come ti sei sentita a fare da ambasciatrice a questo argomento?"

Il termine "ambasciatrice" non mi piace molto e non credo mi si addica, dato che scrivendo il racconto non sono stata mossa da alcuna ispirazione militante, ma mi sono limitata semplicemente a dare voce a una piccola storia che alla fine si inserisce nella grande Storia dell'aborto, un tema molto caldo ancora oggi. Per questo stesso motivo si tratta di un argomento trito e ritrito, per cui scrivendolo cercavo il più possibile di non cadere nel banale, nel "già sentito". Non ho voluto dare un taglio politicizzato nè tantomeno moralistico, ho voluto descrivere le emozioni e i pensieri di una ragazza qualunque, una diciannovenne che lavora in un fast food. La protagonista, Marta, all'inizio si mostra combattiva, favorevole all'aborto e ultrafemminista, alla fine però quando si trova nell'occhio del ciclone le sue convinzioni sono meno convinte, meno certe e più instabili, perchè vissute e sofferte.

"Come è stato lavorare con il regista teatrale Guido Laino e con il suo staff per mettere in scena il tuo racconto?"

All'inizio mi sentivo molto in imbarazzo, soprattutto inesperta: non avevo mai recitato in vita mia, non avevo mai scritto una sceneggiatura e non sapevo cosa fosse il teatro. Guido mi ha fatto adattare il racconto alla sceneggiatura teatrale, lasciandomi completamente libera. Il primo tentativo però è stato un disastro, "troppo cinematografica" mi aveva commentato. Già la seconda riscrittura andava meglio, dovevo solo limare alcune parti. Ora la copia cartacea sta nella mia scatola dei ricordi (…) ci ho lasciato una parte di me. Ho coinvolto alcuni miei amici nella performance che hanno partecipato molto volentieri e ammetto che mi hanno sorpresa con il loro entusiasmo, la serietà e l'impegno messo (…) per questo non smetterò mai di ringraziarli, per aver avuto fiducia in me e per aver scelto di vivere insieme questa splendida avventura.

"Qual è stata la tua reazione quando è stato chiamato il tuo nome dalla giuria tecnica? E cosa hai provato nel vedere il tuo racconto interpretato dall'attrice Federica Chiusole e dall'artista della sabbia Nadia Ischia?"

Quando hanno annunciato il mio nome come vincitrice, la mia ragione non ci credeva ma i miei occhi hanno iniziato a lacrimare dalla commozione. Mi sono sentita estraniata per tutta la serata, era un cosa che non riuscivo a razionalizzare nemmeno nei giorni seguenti!
Che dire dello spettacolo di Federica e Nadia? Sono state fantastiche, hanno reso perfettamente il racconto: Nadia con le sue mani meravigliose e Federica con la sua splendida voce. Mi sono scese le lacrime quando Nadia ha concluso il racconto trasformando quella che doveva essere la pallina da tennis/embrione nella pupilla di Marta. (…) Nadia è stata così in grado di esprimere il nucleo dei racconto: come un qualcosa di così astratto ed esterno diventi parte della propria vita: la pupilla, attraverso la quale guardare il mondo attorno a sè.

"Per finire, un tuo consiglio a chi vorrebbe partecipare alla prossima edizione ma si sente magari bloccato dalla timidezza o da altri fattori."

Cosa dico ai futuri studenti? Buttatevi! Perchè sarà senza dubbio un'esperienza che vi farà crescere e scoprire cose su di voi che nemmeno pensavate di avere o essere. E' un'avventura dalla quale io sono uscita trasformata e più consapevole di me, ed oltre a questo mi ha dato occasione di incontrare e conoscere persone splendide che mi hanno arricchita ancora di più.

img source: Silvia Dolzani per Ateneo dei Racconti