Cartoline da Shanghai

Zh?ngguó (da leggere jonguò), letteralmente la terra (guò) di mezzo (zh?ng), questo è il termine con cui i cinesi chiamano il proprio paese. Ed effettivamente al centro del mondo, la Cina, lo è stata per molti secoli e vi sta ritornando -o vi è già tornata- oggi. Questo, insieme a molti altri motivi che verrebbero a noia elencare, mi hanno spinta a tentare il bando indetto dall'università di Trento, a vincerlo, fare le valigie e affrontare 15 ore di volo e 6 di fusorario per essere catapultata a Shanghai, la Parigi d'Oriente come la definiamo noi eurocentrici. Si dice che per conoscere la Cina non basti una vita, tanto enorme è il suo territorio e millenaria la sua cultura, non mi illudo di poter fare molto in sei mesi, ma penso che scrivere cartoline, seppur virtuali nella forma di un blog, alle persone a casa sia il miglior modo per capire almeno un po', senza troppe pretese, il popolo cinese o i tanti popoli, così come tanti sono i dialetti, che abitano una terra in cui leggenda, filosofia e storia si predono per mano e percorrono strade infinite.