Suoni universitari: quarta puntata!

di Giacomo Ferri e Lucia Mora

 

Mercoledì 27 novembre, in occasione della quarta serata di “Suoni universitari”, contest dedicato alle band e ai musicisti che gravitano attorno all’Università di Trento, sul palco del Sanbapolis si sono esibiti, nell’ordine, i Ros Solo, i Faultier, Nick O’ Neila e i Maude. Come da consuetudine, a chiudere la serata è stato chiamato un ospite “d’eccezione”: i Funk Shui Project & Davide Shorty, in grado di scatenare il pubblico che, come ogni volta, ha affollato il teatro. La loro performance è risultata particolarmente convincente e, difatti, il pubblico non ha lesinato balli e applausi. Andiamo con ordine.

La musica dei Ros Solo è valida, ma non ci persuade affatto quello che dicono: intervistati al termine dell’esibizione, ci tengono a precisare che sì, fanno cantautorato, ma che no, il loro non è il cantautorato triste e un po’ depresso di una volta, come quello di Guccini. Vale probabilmente come attenuante la giovane età del gruppo e il fatto di non conoscere la realtà del cantautorato italiano con la C maiuscola. Come quello di Guccini, appunto.  

Salgono sul palco i Faultier (parola tedesca traducibile come ‘bradipo’). Coinvolgono fin dal primo brano, grazie a un ritmo vivace e trascinante. Le pecche del leading vocalist sono facilmente perdonabili perché, nel complesso, il gruppo suona molto bene. Sebbene siano costretti a provare solo nei weekend a causa del lavoro, è evidente la sintonia che unisce i membri della band.  

Il terzo artista a esibirsi è una piacevole sorpresa, almeno sulla carta. Il rapper sardo Nick O’ Neila (nome d’arte di Nicola Meloni), che si è già fatto conoscere in radio, potrebbe dare una scossa alla serata e, insieme, portare una ventata di aria fresca, proponendo qualcosa di musicalmente nuovo. Magari. È possibile che la sua “musica”, più vicina alla trap che al rap, vada per la maggiore oggi all’interno di quel grande contenitore che è etichettato troppo spesso e troppo semplicisticamente come “hip-hop”, e che quindi il rapper/trapper sardo trovi ulteriore spazio e successo. Noi glielo auguriamo, ma la sua esibizione non ci ha convinto.

Infine i Maude, che si presentano sul palco del Sanbapolis con un discreto curriculum: hanno aperto i concerti di artisti di rilievo nel panorama musicale italiano, come Francesco Gabbani e i Marlene Kuntz. Si sente subito. Il loro pop-rock alternativo ricorda da vicino i Ministri, complice la voce rauca del cantante, che alterna il microfono con il chitarrista. Sono impeccabili, i migliori della serata. A loro, infatti, va la vittoria e la possibilità di partecipare alla finale del contest.

Mercoledì 4 dicembre, sempre al Sanbapolis, sempre alle 21, i quattro vincitori delle quattro serate di Suoni universitari si giocheranno infatti il primo premio. Ospite della serata sarà il rapper Murubutu. Non vediamo l’ora di scoprire a chi andrà la vittoria finale.

Non mancate!