Stefano Boeri al Muse aspettando il Festival dell’Economia 2016

L’urbanizzazione sostenibile è stata al centro della chiacchierata tra Michele Lanzinger e Stefano Boeri, archistar famoso per aver realizzato il cosiddetto “Bosco Verticale”: due grattacieli all’ingresso del quartiere Isola di Milano con alberi alle pareti.

Si è partiti da una domanda: “Le città sembrano destinate ad essere sempre più grandi, a discapito della natura, relegata in alcune oasi verdi dove i cittadini possono avere solo un assaggio del mondo che ci circonda. A 400 anni da “Utopia” di Tommaso Moro, è possibile un’altra utopia?”.
La cura del territorio riguarda tutti noi, è una componente essenziale della politica, non possiamo pensare che questo argomento riguardi un gruppo di tecnici. Stiamo creando un’unica megalopoli europea sia dal punto di vista strutturale che dell'immaginario collettivo e questo porta con sé dei problemi di sostenibilità, biodiversità ed ecologia.

La questione ambientale non si esaurisce con il solo potenziamento tecnologico ed in questo l’enciclica “Laudato si”, discussa anche durante il Trento Film Festival, ha insito un forte spessore teorico nel progetto delle facciate d alberi: “Il papa propone un’ ecologia integrale in difesa dell'ambiente contro le forme di specializzazione che de-responsabilizzano l’uomo. Con i miei progetti non voglio intaccare la centralità dell’uomo, ma mettermi nei panni degli altri esseri viventi e rispettarli.”

Alla teoria di Francesco si uniscono l’esperienza di Joseph Beuys, Friedensreich Hundertwasser e Italo Calvino, gli insegnamenti della madre architetto Cini Boeri e la vista dei grattacieli di vetro di Dubai. Il “Bosco Verticale” è parte del progetto “Porta Nuova” che ha riportato in vita una zona abbandonata per 50 anni all'interno del Centro Direzionale di Milano. Gli alberi “da parete” sono stati istruiti per vivere in condizioni difficili e sono sottoposti ad una cura particolare: per domare circa 20 mila piante s’impiegano giardinieri climber.

Oltre al “Bosco Verticale”, Stefano Boeri ha diversi progetti in cantiere ma per portarli a termine cerca la partecipazione attiva delle nuove generazioni: informatissime ed appassionate ma disilluse e inascoltate.

 

di Federica Falvino