di Sebastiano Chistè
Meno studenti si iscrivono all'università dopo il diploma e tra coloro che proseguono gli studi sono più numerose le donne, che rappresentano la maggioranza degli iscritti in tutte le tipologie di corso e che sono generalmente più brillanti rispetto agli uomini. Il tasso di laureati della popolazione 25enne è pari al 22,1% mentre per quanto riguarda la scolarizzazione dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni, si è passati da 83% a 86,8%.
“Cresce il numero di famiglie e ragazzi che non considerano utile o vantaggioso dopo il diploma proseguire gli studi. Certo non possiamo negare che il mercato del lavoro sia cambiato rispetto a qualche anno fa, ed è vero che i giovani, anche i giovani laureati, fanno più fatica a trovarle un impiego stabile e ben retribuito” spiega l'Assessore all'Università e Ricerca, Sara Ferrari.
Questo si denota soprattutto dal brusco calo di immatricolazioni nel periodo della crisi economica. La laurea, infatti, viene vista come una spesa che rende dopo alcuni anni dal conseguimento del titolo e quindi valida solo per chi può permettersi di investire nell’istruzione, sapendo che i frutti arriveranno in un futuro anche abbastanza lontano.