Studiare e lavorare in gruppo all’università è sempre più un’attività online

di Sebastiano Chistè

Nel biennio 2015/16 gli utilizzatori sono passati da 35 a 58 milioni, secondo un lavoro di ricerca  compiuto da George Veletsianos che ha coinvolto 41 diversi fornitori di tali corsi a livello internazionale.

I MOOC detti anche Massive Open Online Courses, sono pensati per la formazione a distanza di un gran numero di utenti, quindi le loro caratteristiche principali sono la semplicità di accesso tramite la rete e la possibilità di creare comunità virtuali di studenti. Ad oggi, più di un terzo dei corsi riguarda materie di business o tecnologia. Con una crescita del 3% rispetto al 2015, economia e management sono le tematiche che costituiscono il 19,3% di tutti i corsi.

Implementando di tecnologie correlate all’apprendimento online quali social media e sistemi di gestione dell’apprendimento, gli amministratori, gli insegnanti o anche dei ricercatori posso accedere ai dati salvati e ai percorsi utilizzati dagli studenti per ricostruire e valutare l’intero processo di apprendimento. La socialità viene quindi intesa come produzione ed elaborazione di contenuti propri e interazione diretta tra gli utenti. Lo scopo finale diventa quindi il superamento dell’isolamento del singolo e la valorizzazione dei suoi rapporti con il gruppo. Gli studenti acquisiscono conoscenze, abilità o atteggiamenti personali come risultato di un’interazione di gruppo.

“Credo che i MOOC – commenta Emanuele Pucci, Amministratore Delegato di Teleskill – siano uno strumento straordinario per offrire a un vasto pubblico la grande opportunità, per tutti, di poter accedere a una formazione di tipo universitario, senza costi e anche se lontani da grandi poli accademici. […] tutti dobbiamo formarci in continuazione e aggiornare le nostre competenze in un mondo di scenari che cambiano. In tal senso, anche le aziende, le Business School, le Piccole Medie Imprese dovrebbero contemplare la formazione e aggiornamento tra gli strumenti indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi”.

Grazie a tutta questa serie di caratteristiche era opinione diffusa che questi sistemi si sarebbero diffusi in tempi molto brevi, ma questo non è ancora accaduto. La causa sta principalmente nella scarsa flessibilità nella personalizzazione. Il corso può anche essere interessante ma senza flessibilità e interattività, è destinato a fallire. Caratteristica che nella maggior parte dei MOOC è ancora parziale o assente. Questa attenzione verso l’interazione faccia a faccia, o al feedback non è un capriccio degli studenti: il poter esprimere preoccupazioni e il ricevere supporto sono una vera e propria necessità. Ad esempio, un feedback positivo o un incoraggiamento da parte dell’insegnante sono azioni che aiutano lo studente a lavorare di più e che non sarebbero possibili in sistemi poco interattivi.