Meut 2016: la parola d’ordine è “compromesso”

di Sebastiano Chistè

L’iniziativa Meut è in pieno svolgimento: la cerimonia di apertura giovedì ha avuto un ospite d’eccezione, il professor Mark Gilbert della John Hopkins University a Bologna, che ha tenuto una lezione dal titolo “Brexit: cronaca di una fuga annunciata”. A termine dell’interessante scambio di domande e considerazioni con il professore, è seguita la cena, momento in cui i partecipanti alla simulazione hanno cominciato a conoscere i colleghi e le loro posizioni politiche, pianificando già le prime alleanze per le votazioni.

Il primo giorno di lavori, è stato caratterizzato da lunghe discussioni, sia durante il dibattito formale nelle aule, sia durante quelli informali o nelle pause caffè. Fonti vicine alla Presidenza del Parlamento Europeo riportano che quest’ultima abbia paragonato l’attività dei deputati ad un “formicaio in piena attività”.

Il dibattito sulla parità di genere in Parlamento ha presentato delle sorprese in fase di votazione, con accordi presi da alcune parti politiche che non sono stati rispettati, quindi con conseguenti accuse tra le varie fazioni politiche per il fallimento di alcuni emendamenti. Il Consiglio, che ha lavorato sulla proposta della Commissione riguardante l’Eurosur, ha dipanato i nodi politici in fase di dibattito informale, riuscendo ad ottenere una serie di votazioni all’unanimità su gran parte degli emendamenti.

Nella giornata di sabato, le proposte emendate vengono scambiate tra il Parlamento e il Consiglio che le possono eventualmente modificare con nuovi emendamenti. La discussione continua in queste ore, tra accordi e interessi nazionali nascosti, mentre i partecipanti applicano la politica del compromesso per portare a casa l’approvazione dei propri emendamenti.

 

immagine: Meut 2016