Laurea triennale senza tesi e senza valore

di Sebastiano Chistè

Incubo per alcuni, momento di grande soddisfazione per altri, la discussione della propria tesi di laurea triennale segna un punto fermo nella vita di tutti gli studenti universitari, soprattutto quelli che non proseguiranno gli studi con una laurea specialistica.

Il momento della consegna dei diplomi, è considerato motivo di orgoglio nella famiglia di coloro che sono riusciti a conseguire il titolo. In alcune università italiane la tesi e la cerimonia non esistono più: a Bologna, nel corso di Economia ad esempio, è previsto un esame uguale per tutti per diventare dottori. Tale procedura di semplificazione prevede un risparmio di risorse sia da parte degli studenti sia da parte delle università, in quanto viene messa la parola fine a tesi brevi o parzialmente copiate. 

“[La tesi] può essere utile – spiega Cristina Messa, rettore Milano Bicocca – nei corsi dove la maggior parte degli studenti prosegue poi con gli studi con la laurea specialistica, o nei corsi brevi a Medicina che sono abilitanti nelle materie scientifiche. Ma negli altri casi credo si possa semplificare: gli studenti hanno già molti modi di dimostrare la propria creatività durante i corsi e lezioni”.

Non tutti gli studenti apprezzano: per molti questa procedura toglie valore al titolo conseguito, di fatto rendendo esplicito il pensiero che la laurea triennale non sia una laurea vera e propria. Sono effetti a distanza della riforma del 3+2, la semplificazione del percorso universitario per omologare il sistema italiano a quello degli altri Paesi europei e per cercare di far crescere un po’ più in fretta il numero dei laureati nel nostro Paese. Il traguardo europeo da raggiungere entro il 2020 è infatti il 40 per cento dei laureati tra le giovani generazioni. 

La scelta operata da molti atenei, tuttavia, è in linea con la valutazione in termini di crediti formativi che è assegnata alla prova finale. Essa, infatti, vale di solito pochi CFU (da tre a sei, mediamente), che equivalgono a 75-150 ore di lavoro. Nulla di paragonabile alla classica tesi. Che, infatti, nei corsi triennali si è sempre più trasformata in un lavoro compilativo. Una sorta di ricerca, insomma. Ecco cosa ha spinto molti atenei a eliminarla.