Nuova linfa per il trasporto pubblico locale

Da settembre sei treni grazie al contratto di servizio valido fino al 2024.

di Cristina Degli Agli

Grandi novità per il servizio ferroviario nella provincia di Trento grazie alla sigla del nuovo contratto di servizio valido da settembre 2016 fino al 2024 del valore di 180,4 milioni di euro che l’amministrazione provinciale ha sottoscritto con Trenitalia.

Il contratto di servizio è l’unico mezzo previsto dalla normativa europea per regolare le obbligazioni delle imprese ferroviarie e i finanziamenti della Provincia per il servizio di trasporto pubblico ferroviario.

Maxi operazione che riguarda i servizi lungo le due direttrici che attraversano il territorio: la ferrovia della Valsugana (Trento-Bassano-Venezia) e la linea del Brennero tra Verona Porta Nuova e Bolzano con l’introduzione di sei nuovi treni. Trenitalia infatti, si impegna a migliorare i veicoli su rotaie in servizio sulla linea del Brennero, con l’acquisto di nuovi elettrotreni Alstom Coradia Jazz a 6 casse, ovvero con 300 posti a sedere e attrezzati stabilmente per il carico di 20 biciclette, che diventeranno 30 in estate.

Come spiega l’assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi «Grazie a questa operazione, riusciamo ad ottenere alcune cose importanti, come l’acquisto di sei nuovi treni e la copertura finanziaria per migliorare, senza aumentare le tariffe, i trasporti pubblici, sia quelli in house che quelli privati». Aggiunge l’assessore «… più del 70% delle corse sul fondovalle lungo la linea del Brennero avverranno con mezzi nuovi e considerato che Bolzano sta facendo un’operazione analoga, entro 5 anni contiamo di avere il 100% di nuovi treni per servire questa tratta».

Soddisfatta anche l’amministratrice delegata di Trenitalia Barbara Morgante, presente, insieme all’assessore Gilmozzi e al Presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi, alla sottoscrizione del contratto: «La Provincia autonoma di Trento vanterà un primato di tutto rispetto, la flotta di treni più nuova di tutta Italia, passando da un’età media di 15 anni a un’età media ben inferiore ai sei anni».

(foto wikipedia)