di Cristina Degli Agli
Le informazioni climatologiche sono diventate un aspetto rilevante nella pianificazione di tutte le attività quotidiane, influenzandone i vari comportamenti. Per esempio, in funzione delle condizioni meteorologiche si decide se viaggiare, se programmare una gita in montagna e come vestirsi.
Per questo motivo, su iniziativa del professor Dino Zardi, docente di Fisica dell'Atmosfera dell'Università di Trento, il Festival della Meteorologia è un evento unico nel suo genere, dove operatori dei servizi meteorologici, istituzionali e privati, i professionisti e le aziende che operano nel settore, i ricercatori, gli utenti dei servizi e dei prodotti meteorologici e gli appassionati di meteorologia affrontano il tema assieme ai cittadini più curiosi.
Più precisamente, durante la seconda edizione del Festival della Meteorologia che si sta svolgendo a Rovereto da ieri 11 novembre, si stanno chiedendo “Quanto vale la meteorologia?”.
La kermesse è in collaborazione con l’Università di Trento (una partnership che ha permesso di garantire ulteriori e nuovi spazi al Festival nel Polo Fabio Ferrari di Povo, vocato all’innovazione e al trasferimento di conoscenza, ideale per ospitare le conferenze e gli stand di aziende, associazioni ed enti istituzionali), il Comune di Rovereto, Trentino Sviluppo e la Fondazione Museo Civico di Rovereto.
In questa edizione si sta definendo il valore della meteorologia stessa, partendo dalla storia della meteorologia fino alle energie rinnovabili, dall'importanza dell’acqua, all'ottimizzazione dell’uso delle risorse ambientali, per finire con l'importanza del saper comunicare scienza e meteorologia, a tutti i livelli, partendo dalla scuola dell’obbligo fino alla divulgazione tramite i mezzi di comunicazione.
La manifestazione ha avuto come ospite Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, che ha evidenziato la necessità di avere un sistema meteorologico nazionale, creando così un’unica struttura di riferimento a settori come energia, agricoltura, trasporti, per i quali le previsioni del tempo sono cruciali. I meteorologi presenti ricordano anche che la legge per farlo esiste ma deve essere attuata.
Luca Mercalli ha affermato: ”Come capita spesso nel nostro Paese abbiamo tante eccellenze ma frammentate. Ci sono piu’ di venti tra servizi pubblici e agenzie regionali che si occupano di previsioni del tempo e ognuna di queste ha scopi diversi: dal fornire previsioni per l’agricoltura alle previsioni regionali e questo si traduce ”in informazioni confuse” per un cittadino che vuole sapere che tempo fara’, per programmare a esempio una gita o un viaggio in macchina“.
Dal Festival della Meteorologia è emerso che il futuro del meteo sarà nelle previsioni del quartiere. Nelle città, le condizioni meteo possono cambiare anche a soli 100 metri di distanza a causa di traffico, sistemi di riscaldamento o del modo in cui sono costruiti gli edifici. Questi fattori determinano delle differenze meteorologiche: l’ università di Trento, per esempio, ha sviluppato un modello testato su Trento e Rovereto che, come ha spiegato Zardi, "può essere esportato anche alle altre città".