Fascino del camice bianco?

di Marta Pilotto

Date pure la colpa al cinismo seducente di Dottor House o al sorriso di Derek Shepherd di Grace Anatomy, sta di fatto che ogni anno sono sempre di più i ragazzi che dopo la maturità si lasciano conquistare dal fascino del camice bianco. 

Un sogno inarrivabile? Per un candidato su sette sarà così.
 

Il 6 settembre sono stati più di 56.000 i neo diplomati che hanno sfidato il temutissimo numero chiuso posto all'accesso della facoltà di Medicina e Chirurgia, facendo registrare un incremento di oltre 2.000 domande rispetto allo scorso anno.

Solo un aspirante su sette ce la farà, in quanto sono diminuiti i posti disponibili messi a disposizione dal Ministero dell'Istruzione: quest'anno sono 9.224 per l'esattezza, circa 300 in meno rispetto al 2015.

Il numero chiuso è da sempre oggetto di forti polemiche, che anche quest'anno non si sono fatte attendere: alla vigilia del test, infatti, alcuni studenti di UDU e Rete degli Studenti Medi hanno organizzato un bliz notturno al Miur per far sentire la propria voce contro il sistema di accesso limitato e per chiedere maggior trasparenza nello svolgimento della prova selettiva.

Nell'università di Bari, dove due anni fa fu trovato un plico contenente le domande inspiegabilmente aperto,  sono intervenuti addirittura carabinieri e polizia che hanno ispezionato i candidati uno a uno con rilevatori manuali prima di farli sfilare attraverso una porta metal detector.

Basteranno le misure di sicurezza messe in campo per tutelare la legalità della procedura ad evitare il gran numero di ricorsi al TAR degli esclusi? Pare proprio di no.

Dei 60 quesiti a cui i candidati dovevano rispondere in 100 minuti, la domanda nr. 16, relativa al peso medio degli italiani, è stata da subito tacciata da più parti di eccessiva ambiguità, in quanto era possibile considerare valide tutte le risposte.

A seguito delle critiche, il Miur ha deciso di annullare la domanda, assegnando un punteggio di 1.5 a tutti i candidati, a prescindere dalla risposta data.

Immediata è stata la reazione del sindacato degli studenti universitari e di varie associazioni studentesche che hanno parlato di "graduatoria falsata" e hanno minacciato di agire per vie legali.

In generale, tuttavia, i quesiti erano più facili rispetto a quelli degli anni scorsi e questo ha comportato un considerevole aumento del punteggio minimo per essere ammessi al primo anno: quasi il 94% dei candidati, infatti, ha superato la soglia di idoneità fissata a 20 punti a fronte del solo 48% del 2015. 

Anche il punteggio medio conseguito dagli idonei conferma questo trend, facendo registrare un ragguardevole +18,5.

Milano, Padova, Pavia le università con i risultati migliori e addirittura 9 candidati hanno fatto l'en plain, ottenendo 90 punti, il massimo.

 

Basteranno delle domande a risposta multipla a darci medici migliori? Probabilmente no, tuttavia possiamo essere certi che ci potranno comunicare la nostra diagnosi in farfallese.