“Rinascimento”: il nuovo EP di Johann Sebastian Punk all’insegna del “pastiche” sonoro

Con il nuovo progetto, il gruppo nato dalla mente di Massimiliano Raffa ci presenta un cocktail di influenze musicali, tra pop, rock e funk impreziositi da intarsi elettronici.

“Rinascimento” è il nuovo EP firmato Johann Sebastian Punk, uscito il 4 novembre per Cassis Publishing/Believe. Con una produzione d’eccezione condotta da Matteo Cantaluppi – che ha seguito gruppi come i Thegiornalisti, Le Vibrazioni, Ex Otago, Canova – e la collaborazione di musicisti dal curriculum notevole (Enrico Gabrielli, Daniel Plentz, Roberto Dragonetti, Carmelo Patti), Massimiliano Raffa e il suo alter ego artistico, Johann Sebastian Punk, torna con nuovi brani e musiche autografe. “Rinascimento” non è il titolo di un EP che celebra un vitalismo a cui l’essere umano appartiene, bensì l’equilibro tra disordine e ordine in un’epoca che richiede nuove prospettive e approcci a ciò che ci circonda.

“24 Ore” apre le danze con un sound anni ’90, che mescola elementi glam, indie e pop. Le chitarre definiscono l’armonia e accompagnano ritmiche leggere, arricchite da sintetizzatori rétro. Il testo, appoggiato a sonorità che incrociano sonorità melodiche italiane a quelle pop punk, si inserisce perfettamente nelle dinamiche cantautoriali della scena alternative. Il brano introduce il tema del passaggio dalla giovinezza al mondo degli adulti, e la sofferenza di una generazione colma di sogni nell’adattarsi a ritmi lavorativi e quotidiani che non rispecchiano i loro desideri. A “24 Ore” segue “Senza direzione”, con batteria e riff che fanno il verso agli anni ’80, assieme a dei sintetizzatori potenti ma mai eccessivi. Il brano riprende i temi della crescita e del dolore, che si trovano nell’accettazione del cambiamento. I protagonisti, immersi in una scenografia sonora e testuale che ricreano gli stereotipi del rock, si trovano spaesati in un mondo che non li riconosce e che non riconoscono. Immersi in una notte che sembra quasi voler rappresentare l’oscurità e lo spaesamento che li assale, gli eroi di turno affrontano un momento di transizione. Ma nel disorientamento, c’è vita. Un urlo, un incontro, una lacrima: tutto porterà a quella che sembra essere una rinascita, all’alba di un nuovo giorno. Con “Acrobazia”, i toni si fanno più intimi e personali. Il brano, difatti, è una ballad che funge da pausa all’interno dell’EP. Elementi elettronici e sintetizzatori ricordano il rock psichedelico degli anni ’60, sporcati da sonorità pop. La melodia viene accompagnata da un’armonia costruita da flauti e chitarre, sostenuti da armonizzazioni al sintonizzatore. Il testo del brano si appoggia sul concetto del ricordo e del dubbio. Le parole oscillano tra immagini del tempo passato e la speranza della novità portata dal futuro. La calma di “Acrobazia” viene spezzata da “Celebrità”, con un ritorno totale agli anni ’80. La traccia, completamente elettronica, è definita da riff di chitarra dal sapore funk. La melodia si appoggia a un sintetizzatore che fortifica la linea di basso, mentre l’armonia si limita a riprodurre la melodia su tonalità più alte. Il brano contiene un intermezzo esclusivamente strumentale che ricorda la musica dance degli anni ’70. In questo spazio sonoro, la chitarra e le tastiere acquistano più spazio e arricchiscono l’armonia assieme a voci riverberate. Verso la conclusione, la traccia sfuma in un riff di organo e in effetti sonori ariosi e delicati. Con “Celebrità” si sviluppa e afferma appieno il tema della speranza portato avanti da “Acrobazia”. Tuttavia, questo presente luminoso, fatto di fama e lustrini, sembra essere ancorato a un passato che stenta a sparire, assieme alla decadenza che ne deriva. L’EP si conclude con “Risollevato”, ballad in cui le chitarre, sia acustiche che elettriche, prevalgono e assistono le tastiere e i sintetizzatori. La melodia è accompagnata da archi, che chiudono la canzone assieme a una linea vocale cantata, ma priva di testo. “Risollevato” tenta di chiudere con il passato per dirigersi verso il futuro. Ma la corsa verso una nuova vita avviene pericolosamente in contromano, senza nessun riferimento temporale e spaziale con – come unico credo – la pubblicità, che anestetizza e allontana dalla realtà.

In conclusione, “Rinascimento” vuole affrontare temi attuali con un sound nu-vintage, ricco di riferimenti alla musica del ventesimo secolo presentati sotto un’ottica moderna. Il nuovo EP di Johann Sebastian Punk si presenta come un mosaico di suoni e un carosello di immagini che ci riportano al passato con un punto di vista attuale, degni di correnti come la vaporwave o la lo-fi. “Rinascimento” è un "varietà" goliardico e dall’ironia sottile che ci fa immergere nella decadenza del ventunesimo secolo.

 

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