di Marta Pilotto e Lorenza Giordani
Pronti per il Referendum? A meno che negli ultimi 6 mesi non siate stati in interrail su Marte, sapete tutti di cosa stiamo parlando.
Il prossimo 4 dicembre, infatti, tutti gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su quella che è la più profonda riforma dall'entrata in vigore della nostra Carta costituzionale, il 1 gennaio 1948.
La riforma Renzi-Boschi, che porta il nome del Ministro per le riforme costituzionali, è stata già approvata dalle due Camere l'aprile scorso, ma per entrare in vigore deve essere sottoposta alla volontà popolare.
La consultazione – prevista dall'articolo 138 della Costituzione in caso di mancato raggiungimento della maggioranza qualificata dei due terzi in seconda votazione – prende il nome di referendum confermativo.
A differenza di quello abrogativo,per il referendum costituzionale non è necessario il raggiungimento di un quorum specifico, il che significa che il risultato sarà valido qualunque sia la partecipazione al voto.
La risposta, inoltre, è diretta: sì o no, senza forse e senza ma. Agli elettori viene, perciò, chiesto di approvare o respingere la riforma nella sua totalità.
Per esprimere un voto consapevole è, dunque, importante conoscere bene i contenuti della riforma per valutare se essi siano nel complesso positivi o negativi.
I comitati a favore del sì e del no sono in piena campagna elettorale, la par condicio è già scattata, i dadi cominciano a trarsi.
Noi di Sanbaradio vogliamo proporvi una piccola serie a puntate sulle importanti modifiche che porterà la riforma all'assetto istituzionale del nostro Paese se il 4 dicembre vincesse il Sì.
Cercheremo di dare un quadro complessivo, sintetico e chiaro, senza nessuna pretesa di esaustività.
'Il Referendum costituzionale in 5 step' non potrà certo supplire il vuoto lasciato da Game of Thrones, ma la suspance c'è tutta lo stesso.