Progresso: un aiuto o una condanna?

Questo il tema del quarto appuntamento di "Avvicinamenti".

Un piccolo villaggio dell’Alto Atlante marocchino, isolato e protetto dal resto del mondo. L’arrivo dell’elettricità e della modernità a turbare i ritmi di vita e le abitudini degli abitanti, che cercano di resistere al progresso che finirà poi per imprigionarli.

Questa, in breve, la trama di “Le thè ou l’électricité”, applauditissimo lavoro di Jerome Le Maire, vincitore del premio Genziana d’Oro “Città di Bolzano” al Trento Film Festival del 2013. Con questo documentario la rassegna “Avvicinamenti” arriva al quarto appuntamento, presentando un nuovo genere dopo il successo di “Cloro”, in occasione della prima serata, e le proiezioni di “Villaggio Eri. Un piacevole soggiorno nel futuro” e “Els homes que volien pujar una muntanya de mes del 8000 metres”.

Il film sarà proiettato questa sera alle ore 20.30, ad ingresso libero, al CFSI (Centro Formazione Solidarietà Internazionale), istituzione la cui collaborazione è molto gradita al direttivo del Festival, come spiega Sergio Fant: “La collaborazione con un’istituzione, come il CFSI, che si occupa di cooperazione e solidarietà internazionale vuole mettere in risalto l'anima del festival che da sempre aspira ad aprire prospettive anche sociali, umane e culturali verso le terre alte del mondo, con tanti film e incontri che invitano alla scoperta e al confronto con popoli lontani.”

Il documentario sarà preceduto dal cortometraggio d’animazione “Vigia” di M. Barelli, che racconta le avventure di una piccola ape che dal proprio alveare decide di trasferirsi in montagna, lontano dall’inquinamento che asfissia il suo mondo. Un leggero e ironico racconto animato che affronta problematiche ambientali importanti, come la moria degli insetti pronubi, responsabili dell’impollinazione e indispensabili per la vita, conseguente al troppo inquinamento.

(di Leonardo Tosi)