Proclamazioni. Gli studenti si sentono presi in giro

Anche se non è ancora ufficiale il nuovo regolamento per le lauree triennali non va giù agli studenti, specialmente a quelli di Sociologia e Studi Internazionali, specialmente a quelli che si laureeranno il prossimo 24 giugno, che con poco più di un mese di anticipo si sono visti cancellare la cerimonia di proclamazione in vista di una futura, non si sa quando, cerimonia di Ateneo. Ecco i motivi principali del disappunto dei laureandi, manifestati nel corso di un incontro svoltosi lunedì pomeriggio al quale hanno presenziato anche i rappresentanti di facoltà e la responsabile dell’ufficio offerta formativa.

La cerimonia di proclamazione è un momento importante: senza citare i tanti autori, abbiamo studiato per anni l’importanza dei riti di passaggio, e adesso il nostro ci viene tolto così?

E’ vero che non è il giorno della proclamazione a fare la laurea, ma lo studio e i risultati, ma anche se è l’amore a fare un matrimonio gli sposi tengono ugualmente al prete che li dichiara marito e moglie.

Se una riforma del genere è stata approvata e applicata senza interpellare gli studenti, comunicata con una mail di 4 righe, quante e quali altre novità verranno applicate senza possibilità di replica? E’ un punto sul quale ci concentriamo anche per chi si laureerà dopo di noi, e siamo sostenuti anche da studenti già laureati.”

Considerato che le proclamazioni ci saranno comunque per le magistrali, gli studenti non vedono il perché una cerimonia in cui siano inclusi gli studenti delle triennali aggraverebbe “la dimensione di cerimonia soprattutto oggetto di festa goliardica, con tutti i disagi che ciò comporta per la vita universitaria e cittadina” ravvisata nel documento fornito dal Consiglio di Dipartimento.

Perché fino a marzo la proclamazione era dovuta? – si chiedono gli studenti-E perché le altre facoltà non subiranno questo cambiamento prima di settembre? Cambiare le cose con un regolamento retroattivo, è immorale. A un mese dalla proclamazione i laureandi avevano già previsto di laurearsi il 24, prendendo ferie, facendo prendere ferie ai parenti e in molti casi, i biglietti per raggiungere Trento dall’estero. Chi rimborserà quei soldi?”

A proposito di soldi, gli studenti si chiedono anche se i 72 euro versati, giusto entro un giorno prima che venisse comunicata la novità, verranno utilizzati per a questo punto solo per la stampa di una pergamena. “Consigliamo un cambio di copisteria- hanno suggerito i più polemici- e magari di fare con un po’ più di classe le furbate all’italiana delle comunicazioni all’ultimo momento.”

Forti anche le richieste ai rappresentanti degli studenti, ai quali è sfuggita l’attuazione del provvedimento da giugno in fase di votazione, lo scorso febbraio. “Chiediamo che decisioni come queste, che riguardano eventi cruciali nella vita di tutti gli studenti, vengano prese con modalità democratiche e pubbliche a cui possano partecipare gli interessati.

Nel corso dell’incontro la pressione è stata palpabile anche sulla responsabile dell’ufficio formativo, che dopo le trattative ha concordato con i rappresentanti la disponibilità i a chiedere in Consiglio di dipartimento, mercoledì, una deroga per i laureandi del 24 giugno, e si è scusata per l’ e mail poco esplicativa inviata lo scorso venerdì. In attesa dei nuovi sviluppi, nei fatti, i laureandi non sanno ancora se la loro laurea sarà proclamata o no.

(di Liviana Concin)