PPP. Profeta Corsaro

PPP. Profeta Corsaro nasce dalla sinergia tra il Teatro Stabile di Bolzano e l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, ed è giunto a teatro in occasione del centesimo anno dalla nascita di Pier Paolo Pasolini.

Sulle note dell’orchestra Haydn scivolano le immagini tratte dalle opere cinematografiche e letterarie dello scrittore bolognese, al quale prestano la voce sul palco cinque attori (Marco Brinzi, Alex Cendron, Milutin Dapcevic, Gianluca Pantosti, Maria Pilar Perez Aspa) che si alternano nel racconto di una generazione, la sua generazione, quella degli anni Settanta.

Critica dei costumi, denuncia sociale, volontà di riscatto e di riconoscimento sono i temi che sferzano le pagine dell’opera Scritti Corsari, quella che maggiormente ha fornito lo spunto per la realizzazione del dramma. E sconcertante (ma forse non scontato) è scoprire quanto ancora attualissime siano quelle pagine e i loro racconti, quanto sia drammatica la descrizione di un’epoca che ci separa dal suo autore di soli cinquant’anni, e quanto ancora siamo in grado di riscontrare e di toccare della descrizione di quell’Italia e dei suoi sobborghi ancora dopo ben cinquant’anni.

L’arte poetica e a tratti profetica di Pasolini è ancora in grado di scuotere quei nodi irrisolti che ci portiamo dietro con tutte le contraddizioni del nostro tempo: il perbenismo, il conformismo, il degrado culturale e consumismo. L’analisi è lucida e crudissima, e nessuno è risparmiato al vaglio del giudizio del suo autore. Anche per questo, ancora oggi Pier Paolo Pasolini risulta una delle figure più controverse del panorama culturale italiano.

Quanto sia un’urgenza la necessità di risposte che emerge da questi scritti, sapientemente messa in scena dallo spettacolo di Laura Perini e Leo Muscato, è palpabile anche dai sedili di una platea. La richiesta di comprensione, la supplica di agire di fronte questa inspiegabile degradazione antropologica, è urlata dal palco a un pubblico che gioca anche lui la sua parte di attore in questo dramma dai toni sessantottini.

Il tutto condito con assaggi da J.S.Bach, Samuel Barber, Charles Ives, Arvo Pärt, dietro la direzione dell'orchestra di Marco Angius.