A Povo in automobile

Lunedì mattina, 8.20. Povo, Facoltà di Scienze e Ingegneria. Tra dieci minuti iniziano le lezioni e il parcheggio è completamente pieno. Che si fa?
Questa è la situazione in cui quotidianamente si trovano gli studenti di Ingegneria che frequentano al Polo Ferrari di Povo. Gli studenti di scienze invece affronteranno il dramma alle 8.50.
Da quest'anno, infatti, per ovviare al problema del sovraffollamento dell'autobus durante le sue corse di salita nella fascia oraria mattutina si è deciso di sfasare l'inizio delle lezioni degli studenti delle due (ex) facoltà. Da quest'anno gli “scienziati” cominciano la loro giornata alle 9.00, anziché alle 8.30. In pochi si lamentano di questo nuovo orario, anche perché pare che sul fronte del trasporto pubblico questo decisione abbia portato a dei piccoli miglioramenti, ma certo vi sono delle scomodità perché presentarsi in auto alle 8.50 a Povo è improponibile.

La lamentala riguardo alla scarsa disponibilità di parcheggio non è sicuramente la novità di quest'anno accademico, prosegue infatti da qualche anno e in passato sono sempre stati presi dei provvedimenti che hanno fatto sì che la situazione, in un modo o nell'altro, fosse gestibile. Ma adesso, con l'imminente apertura del Polo Ferrari B, l'aumento di studenti (oltre alla ex-facoltà di scienze studiano qui ingegneri industriali e delle telecomunicazioni) e la chiusura definitiva del garage interrato, riservato ai professori, la situazione è nuovamente critica.
Chi si lamenta non sono solamente gli studenti, ma anche gli stessi docenti, infastiditi dai “furbetti” che riescono ad intrufolarsi nel loro parcheggio costringendoli a cercare altre sistemazioni oppure al desistere dall'utilizzo dell'auto.

E quindi come si risolve il problema? Ancora soluzioni non se ne sono viste, ma una cosa è certa: gli studenti non si arrendono e pur di non rinunciare né alle lezioni né alla comodità dell'auto, si è scatenata una folle gara a chi riesce a trovare il posto più astuto per infilarci la macchina, possibilmente, ma non sempre è così, senza intralciare il passaggio agli altri. Sembra quasi anarchia.

(Jessica Cologna)