Teatro in Cuffia – Guerra e Pane (2/2)

Sei spettacoli teatrali trentini diventano podcast e arrivano in radio

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Teatro in Cuffia
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Teatro in Cuffia - Guerra e Pane (2/2)
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Fa parte della serie

Parte il progetto Teatro in Cuffia che, in concomitanza della Giornata della Memoria, per la prima puntata presenta:

GUERRA E PANE

di e con Massimo Lazzeri, arrangiamenti Chiarastella Calconi, Diego Moser, Massimo Lazzeri e Adele Pardi

Luigino, detto Gino, fa parte di una famiglia qualunque di un paese poco importante. Ha combattuto nella Grande Guerra e, quando ritorna a casa, riesce a realizzare il suo sogno: diventare un panettiere. I fascisti vanno al potere, ma Gino ritiene di essersi già speso abbastanza per la Patria e non ha nessuna intenzione di combattere di nuovo; si rifiuta di far parte del partito fascista e di iscrivere i suoi figli all’Opera Nazionale Balilla. Viene minacciato e picchiato, ma non cede. Preferisce opporsi e per questo viene trasportato in un campo di concentramento, poi trasferito in un altro: Sobibor. Viene risparmiato dai nazisti perché è panettiere e quindi utile. Gino vede arrivare e morire ogni giorno centinaia di persone, ma decide che non farà la stessa fine. Assieme ad altri prigionieri inizia a sottrarre armi, benzina, soldi, e a tramare per radere al suolo Sobibor. Il 14 ottobre 1943, anche grazie a lui, questo campo smette di esistere. Lo spettacolo alterna recitazione, canzoni e video. Il ritmo è incalzante, la narrazione è lineare e schietta e – a tratti, malgrado i temi trattati – anche leggera e ironica, la storia del protagonista corre insieme alle vicende storiche dei primi decenni del secolo scorso. Uno spettacolo per ricordare, per imparare, nella speranza che – davvero – conoscere la Storia che ci siamo lasciati alle spalle ci aiuti a essere migliori nel futuro.

Teatro in Cuffia è un’iniziativa de Il teatro delle quisquilie con Sanbaradio, associazione Fatefaville, associazione Umanofono e compagnia Arditodesìo. Con la collaborazione di Screen Studio Srl e Mercurio Società Cooperativa. E con il sostegno della Fondazione Caritro e della Provincia autonoma di Trento.