La Carta di Lampedusa e L’Isola che c’è

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La Carta di Lampedusa afferma che ogni essere umano che si trovi nella necessità di muoversi dal suo paese di nascita e/o di cittadinanza, o dal paese in cui ha scelto di vivere, in ragione di ogni tipo di persecuzioni individuali e/o collettive, già avvenute o potenziali, ha la libertà di scegliere il luogo in cui stabilirsi e di ricongiungersi in tale luogo con le persone che appartengono al proprio nucleo affettivo”

 

Di quest'isola arida e lontana si hanno idee poco chiare: è in Italia, ma ai confini, è nel centro del Mediterraneo, ma nella periferia d'Europa. Mentre sulla costa a Sud approdano disperati migliaia di migranti, da quella a Nord si affacciano spaventati i cittadini, che si trovano sì sul ponte d'Europa, ma senza vederne né l'inizio né la fine.

Tutti ricordiamo il naufragio dell'imbarcazione libica nell'ottobre 2013, che è costata la vita a più di 300 migranti. In risposta a questo evento, circa 200 persone – ricercatori, attivisti, giornalisti, operatori umanitari – si sono ritrovati all'inizio di quest'anno con l'obiettivo di redigere la Carta di Lampedusa.

La Carta è un'autentica dichiarazione dei diritti dei migranti, un documento che mira a cambiare le politiche sull'immigrazione in Italia e in Europa e a sensibilizzare sul tema dei confini e di chi li deve attraversare.

Italiani di tutta la penisola, tedeschi, inglesi, austriaci, portoghesi, irlandesi, tunisini: la Carta è frutto di 3 giorni di scambi internazionali avvenuti tutti su suolo lampedusano, a simboleggiare la possibilità di un incontro fecondo proprio sul confine, là dove la violenza e il rifiuto si affiancano con tanta facilità alla paura e all'indifferenza. Oggi la Carta è aperta alle sottoscrizioni e circola per l'Europa, ma non solo: è in attesa di essere promossa e raccontata dal documentario “L'isola che c'è”.

Sono Gianna Feller e Giacomo Zandonini, sostenuti dal portale Unimondo, gli ideatori di questo film di 30 minuti e atteso per ottobre 2014: un progetto che ambisce diventare uno “strumento di cambiamento reale”, nato dal basso per arrivare in alto a garantire le libertà di chi migra e di chi resta, aprendo i confini ad un futuro dove Nord e Sud, si spera, sapranno coesistere. Ascoltate l'intervista che abbiamo fatto a Zandonini per saperne di più sull'esperienza a Lampedusa e con il documentario.

Che fareste voi al posto di chi, dalla finestra di casa, vede in lontananza avvicinarsi un barcone di immigranti? Che fareste voi al posto di chi sul barcone ci è salito? Che sappiamo noi di Lampedusa, dei suoi isolani e del significato che la sua posizione porta con sé?

Restiamo in attesa dell'uscita del documentario per saperne di più. Nel frattempo, leggete il testo della Carta in italiano, francese, inglese, tedesco o spagnolo su lacartadilampedusa.org/doku.php e guardate il teaser provvisorio del film alla pagina osservatorioiraq.it/multimedia/carta-di-lampedusa-aspettando-%E2%80%9Clisola-che-c%C3%A8%E2%80%9D