Creatività “inside the box”

Intervista a Phillip Comarella al Designerds 2016

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Creatività “inside the box”
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Fa parte della serie

di Giorgia Roda

Pensare fuori dagli schemi o “outside the box” sembra dover essere, secondo il pensiero comune degli ultimi decenni, il mantra di ogni progetto creativo. È veramente così?

In occasione di Designerds, il ciclo di conferenze dedicate al design tenutosi il 14 ottobre, Phillip Comarella, fondatore dello studio di animazione Salon Alpin, racconta il suo approccio allo sviluppo di nuove idee e progetti. 

La tua presentazione si intitola “Happy inside the box”, cosa intendi come concetto di “box”? Non potrebbe questo essere considerato un limite alla creatività?

I limiti ti aiutano a partire. È come il concetto di Photoshop: apri Photoshop, hai tutti i colori, tutti i filtri, tutti i pennelli, e la gente si blocca. Cos’è che faccio? Io uso solo la matita o solo l’inchiostro. Questo ti fa partire, ti rende coerente nel tuo lavoro. Io la penso sempre così: noi siamo persone semplici, non siamo geni, almeno io, quindi per partire e cercare di creare qualcosa di nuovo è meglio ridurre le opzioni, per poi dentro questa via stretta trovare qualunque cosa.

Questa “box” sarebbe quindi uno stimolo a partire?

È uno stimolo ma anche un aiuto, è proprio una strada e per non uscire dalla strada hai bisogno di una linea.

Come sei arrivato a capire di avere la necessità di questi limiti?

Tutte le volte in cui mi sedevo con l’intenzione di creare qualcosa di grandioso non sapevo dove partire, posso fare questo, o quell’altro, posso fare tutto quello che voglio ma poi non faccio niente.

Troppe idee da concretizzare

Si, dattene una, dentro un’idea c’è l’infinito.

Tu sei molto giovane, però hai partecipato a diversi progetti di successo, collabori con aziende importanti, quale sarebbe il tuo consiglio per chi vorrebbe intraprendere questa strada?

Purtroppo il consiglio è di darsi da fare. Non è molto utile come consiglio ma bisogna fare le cose da soli, senza un cliente, perché la gente ti dà un lavoro per quello che tu già sai o hai già fatto. Nessuno ti assume per cosa potresti fare. Quindi il consiglio è il lavoro che vuoi lo devi fare già da te, per poi offrirlo. È un po’ così che funziona questo mercato. Chi non lavora sodo, al 100%, non va da nessuna parte.

Immagine: Designerds