di Giorgia Roda
Gli studenti di unibz godono ormai da qualche mese di una nuova piazza, riqualificata e pensata per rilassarsi, conversare, scambiare opinioni.
Durante la cerimonia di inaugurazione, il precedente rettore dell’ateneo sudtirolese Walter Lorenz, aveva sottolineato il ruolo di questa come punto d’incontro plurilingue tra culture.
Anche sulla scia del discorso di Walter Lorenz il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, ha dichiarato di volersi rivolgere al nuovo rettore Paolo Lugli per rinominare Piazza Università come “Piazza Hans e Sophie Scholl”, rispecchiando perfettamente il proposito dell’incontro, del dialogo, della libertà di opinione, oltre che come omaggio ai due studenti tedeschi.
Nonostante a Bolzano sia già presente Piazzetta Hans e Sophie Scholl, all’incrocio tra via Roma e viale Trieste, e l'inaugurazione risalga solamente al 2011, il primo cittadino del capoluogo sudtirolese, dopo una visita commemorativa all’area, non l’ha ritenuta degna del sacrificio e del messaggio lasciato alle generazioni future dai membri della Rosa Bianca.
I fratelli Scholl erano infatti, oltre che studenti dell’università di Monaco, membri del movimento anti-nazista Rosa Bianca. Vennero accusati di sabotaggio al regime attraverso la distribuzione di volantini di propaganda all’interno dell’ateneo. Entrambi vennero giustiziati nel febbraio del 1943, dopo quattro giorni di interrogatori da parte della Gestapo, insieme al loro compagno Christoph Hartmann Probst, anche lui accusato di propaganda anti-nazista.
La commemorazione dei giovani studenti non vuole limitarsi all’eventuale rinomina della piazza, ma vorrebbe spingersi all’edificazione di un manufatto in loro memoria, che potrebbe essere creato in collaborazione con la facoltà di design di unibz, coinvolgendo quindi gli studenti in prima persona.