Finalmente, anche quest’anno, la notte più attesa dagli appassionati di film di tutto il mondo è arrivata: al Dolby Theater di Los Angeles, la scorsa notte, si è tenuta l’87a Edizione della cerimonia degli Oscar. Il protagonista della serata è stato sicuramente “Birdman”, film del regista messicano Alejandro Gonzalez Iñàrritu, che si è aggiudicato quattro statuette, tra cui quelle, prestigiosissime, per il miglior film e la miglior regia.
Lo stesso numero di riconoscimenti è stato ottenuto da “The Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson: una citazione particolare merita il premio per miglior costumista conferito a Milena Canonero, unico pezzo d’Italia presente a questi Oscar, che vede salire a quattro il numero di premi conferitole dall’Academy.
Eddie Redmayne si aggiudica il premio come miglior attore protagonista per la sua magistrale interpretazione ne “La teoria del tutto”, mentre Julianne Moore riceve la statuetta come miglior attrice protagonista grazie all’emozionante e intensa prova recitativa offerta in “Still Alice”. Come miglior attore non protagonista è stato premiato J.K. Simmons (“Whiplash”), miglior attrice non protagonista è stata invece Patricia Arquette (“Boyhood”), che nel discorso di ringraziamento ha auspicato una reale parità di trattamento economico tra attori e attrici, portando avanti la battaglia egualitaria esplosa qualche mese fa nell’ambiente hollywoodiano. L’ impegno sociale ha caratterizzato altri due interventi, quello di Iñàrritu, che ha ricordato i suoi connazionali messicani in patria e negli Stati Uniti, e quello di Graham Moore, Oscar per la miglior sceneggiatura non originale (“The Imitation Game”), che ha sfiorato il suicidio in gioventù a causa del suo diverso orientamento sessuale.
Piacevole la conduzione dell’evento da parte di Neil Patrick Harris, che ha aperto la cerimonia con un numero musicale, impreziosito dal cameo di Jack Black. Inizialmente un po’ impacciato, col passare del tempo l’attore si è scrollato di dosso la tensione, cercando di coinvolgere il pubblico in sala e proponendo gag ben riuscite (da segnalare la parodia di una scena clou di “Birdman”, in cui si presenta sul palco in mutande).
Reazioni contrastanti sulla serata da parte di pubblico e critica: la cerimonia è stata ritenuta lunga e a tratti noiosa, ma è comunque riuscita a suscitare un certo interesse. È stata considerata in larga parte positiva la performance di Harris, anche se non sono mancate le critiche, dovute al fatto di non aver scelto uno stile di presentazione ben preciso. Criticato e deriso dal web John Travolta, così come Sean Penn, accusato, forse troppo a cuor leggero, di razzismo per una infelice battuta nei confronti dell’amico Iñàrritu. Ha riscosso invece molto successo Matthew McConaughey, icona di stile ed eleganza. Infine, molta enfasi da parte della stampa inglese sul poco successo riscosso da “Boyhood”, grande deluso di serata, ritenuto addirittura “derubato” delle sue statuette da “Birdman”, riconosciuto comunque come ottimo film.
foto: linkiesta.it
(di Leonardo Tosi)