Che tutto è già stato pensato, detto e inventato è un’amara verità. Il vero talento, forse, consiste nel saper riscoprire ciò che si conosce, nel rimescolare il vecchio col nuovo scovando sempre nuove soluzioni. Almeno questo è quanto sembra insegnarci il grande successo riscosso dal premio ITAS Montagnav(v)entura. Non lo conoscete? Ricapitoliamo un momento.
Era lo scorso settembre quando Pordenone ospitava pordenonelegge, il festival letterario che dal 2000 anima la città friulana con centinaia di eventi e appuntamenti con ospiti d’eccezione. Per l’edizione 2014, il Premio ITAS ha deciso di avviare in questa sede un contest tanto insolito quanto accattivante, in cui si mescolavano narrazione, tecnologia e social networking. L’idea era di stilare un racconto a più mani sfruttando le moderne tecnologie e il fascino che queste suscitano nelle nuove generazioni: a partire da un incipit dello scrittore Enrico Brizzi, tutti i partecipanti potevano postare sulla pagina Facebook dell’evento la propria continuazione. Sotto la Loggia del Municipio di Pordenone era allestito un maxischermo sul quale tutte le proposte venivano proiettate in diretta, cosicché il racconto nasceva davanti a tutti i presenti, assumendo tante forme diverse quanti erano gli autori dietro i propri pc.
Gli autori dei due post giudicati migliori “per inventiva e coerenza” sono stati premiati con un e-reader, ma anche tutte le altre continuazioni sono state sfruttate da Lorenzo Carpané nella sua edizione di un’opera finale, comprensiva dei diversi apporti e completa nella trama e nella forma. È stato così concepito un racconto di formazione che è ora disponibile per intero alla pagina premioitas.it
Oltre a questo suo frutto molto tangibile, il concorso ITAS dimostra forse che c’è poco da biasimare Facebook e le moderne tecnologie per un presunto calo dell’interesse per la letteratura, e che forse è più sensato sfruttare questi mezzi per stimolare e arricchire gli ingegni e le immaginazioni che, si vede, non mancano di certo.
(B.J.B.)