Migranti, cultura e società

Negli ultimi mesi il fenomeno migratorio è tornato, con tragica prepotenza, alla ribalta mediatica a livello nazionale. Sull’infinità di piccole o grandi tragedie quotidiane che, quasi regolarmente, passano sotto silenzio, quanto avvenuto a Lampedusa lo scorso 3 ottobre (366 morti accertate, ad oggi la più grande sciagura nel Mediterraneo) ha scosso l’opinione pubblica, costringendola a tornare ad occuparsi del tema. Grazie all’ultimo censimento per farsi un’idea dell’entità attuale del fenomeno migratorio basta citare due dati: gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2013 sono 4.387.721, pari al 7.4% del totale; in Trentino alla stessa data sono circa 49.000, pari al 9.2%  della popolazione totale (fonte: Ministero dell’Interno e ISTAT).
 
Sempre più spesso ci si chiede come ridare dignità e visibilità ad un fenomeno che trae origine, allo stesso modo, dalla disperazione e dalla speranza di miglia di persone senza lasciarsi condizionare da pregiudizi o scarse informazioni. È in questo contesto che l’associazione trentina Il Gioco degli Specchi (da anni impegnata nella valorizzazione delle potenzialità positive dei fenomeni migratori) ha organizzato il convegno dal titolo “Migranti, Cultura e Società”, che ha avuto luogo nelle giornate del 15 e 16 novembre presso l’Auditorium S. Chiara. Abbiamo chiesto alla dott.ssa Silvia Camilotti, moderatrice del convegno, un resoconto di questa iniziativa e delle considerazioni proposte dai relatori invitati.
 
“I nostri ospiti hanno offerto spazi di riflessione al pubblico a partire ciascuno/a dal proprio specifico punto di vista, esperienza e competenza” ci dice. “I lavori sono stati aperti da Paola Corti, docente di Storia contemporanea presso l'università degli studi di Torino, che ha affrontato il tema delle migrazioni da una prospettiva ampia, diacronica, volta ad evidenziare la continuità delle migrazioni da e verso l'Italia nella storia al fine di sottolineare l'inevitabilità del fenomeno e la sua non eccezionalità, che oggi pare invece essere il paradigma interpretativo a cui si fa più ricorso. Ha fatto seguito l'intervento di Mercedes Frias, attivista sul fronte dei diritti dei migranti e forte di importanti esperienze politiche anche a livello nazionale che ha proposto una lucida e appassionata riflessione sui (mancati) diritti dei migranti, offrendo anche una serie di proposte concrete ai fini del raggiungimento di un maggiore riconoscimento ed equità sociale. Nella seconda giornata si sono susseguiti gli interventi di Anna Vanzan, docente di corsi di civiltà islamica presso l'università IULM di Milano che ha contribuito a decostruire alcuni degli stereotipi che riguardano il femminile nel mondo islamico; ha concluso i lavori l'intervento dello psicanalista Angelo Villa, che ha ragionato sul concetto di straniero, relativizzando il senso di minaccia che spesso vi si associa e auspicando una libera e piena espressione della soggettività di ciascuno/a”. Infine, la dott.ssa Camilotti commenta l’interesse manifestato dal pubblico presente: “In entrambe le sessioni il pubblico ha partecipato attivamente con commenti e sollecitazioni, che hanno contribuito a rendere ancora più ricco e stimolante il momento formativo”.
 
A questo link i video con gli interventi dei relatori http://www.youtube.com/user/IlGiocodegliSpecchi
 
Per restare in contatto con Il Gioco degli Specchi e le sue attività http://www.ilgiocodeglispecchi.org/
 
 
V. Clemente

foto: Il Gioco degli Specchi