Summer with Anton

Cinema Modena, lunedì 28.04, ore 21.15, sala 1. Breve introduzione sulla sezione Eurorama, si spengono le luci, gli spettatori tacciono e sullo schermo prendono vita le prime immagini.
Dialogo in russo, sottotitolato in inglese con traduzione simultanea in italiano…ecco, la partenza mi ha decisamente spiazzato, ma le scene successive mi ha fatto subito riprendere conoscenza e per un' intensa ora hanno tenuto alta l'attenzione della sala.

Ci troviamo in Russia e, per quanto sembri una storia lontana, siamo nel 2012. Un Paese simile alla bellicosa Sparta, dove già da bambini ci si allena giorno e notte per sconfiggere un nemico che può cambiare, ma che è comunque presente. Bisogna sempre essere sull'attenti, fortificare il corpo, saper usare le armi e giocare d'astuzia. Giocare…non è forse questo che dovrebbe fare un bambino?

Senza finzione Anton viene ripreso durante uno dei campi estivi organizzati dalla sua scuola militare e ci racconta con grande sincerità della sua famiglia, di Babouchka, i suoi pensieri. Il suo sguardo durante il film ogni tanto si perde malinconico, non si sa a cosa pensi o se magari non stia sognando. Non è la distanza data dai chilometri che ci separano dalla Russia quella che si percepisce, ma la visione delle armi e della guerra in generale. Quella vecchia idea barbara che la prepotenza vinca sulle parole. Anton sogna ad occhi aperti e stona con la divisa mimetica. Viene da pensare che la guerra non è cosa da bambini. E neanche da grandi.

Vittoria