Mauro Corona: una riflessione sul futuro

La serata inizia con una breve presentazione di Carlo Ancona (magistrato che trattò la tragedia si Stava) dei temi della serata. Il filo conduttore sono stati tre episodi che hanno segnato la storia italiana: il Vajont, Stava e la Grande Guerra. Tre eventi che sembrano essere distinti per cause ed effetti, ma che, secondo Corona, partono dallo stesso presupposto, l'egoismo.

Per un'ora e mezza Corona trattiene l'attenzione della platea con un discorso pieno di forza, ma allo stesso tempo di rimpianto verso la società attuale, caratterizzata da un "nichilismo imperante". Come un fiume in piena, Corona tocca tutti gli aspetti del vivere che stiamo perdendo: la libertà dal consumo, siamo "eroinomani di oggetti", il concetto di perdono e, infine, la rabbia e il nervosismo imperante. Non esiste più la persona che pensa al prossimo e ormai tutti siamo contagiati da questo "male"; motivo per cui più volte fa riferimento alle nuove generazioni e all'educazione che deve essere loro impartita fra le mura domestiche, come unica possibilità per uscire da questa situazione.

"Non sarà la bellezza a salvare il mondo, solo l'educazione dei giovani" (Macedonio Fèrnandez).

Persona unica nel suo genere e capace di ammaliare, forse estremizzando troppo alcuni concetti, Corona mi ha dato un grande insegnamento, quasi fosse un discorso filosofico il suo pensiero mi ha suggerito una nuova prospettiva del mondo, facendomi rendere conto di tutte le potenzialità e responsabilità che noi giovani abbiamo.

Nicola