La sfida di David Lama al Cerro Torre

"Una crescita personale più che sportiva". Queste sono le parole che alla fine del fim pronuncia David Lama per descrivere l' esperienza della sua ascesa al Cerro Torre (3128 m).

Il film comincia raccontando la storia di questa cima: viene ricordata la prima tanto discussa ascesa del 1959 di Maestri ed Egger, durante la quale Egger perde la vita, e l'apertura da parte di Maestri della via del compressore.

Finita questa breve premessa, l'attenzione si sposta su David Lama, ragazzo prodigio dell'arrampicata. Figlio di padre sherpa e madre austriaca, eredita dai genitori la passione per la montagna. A sedici anni vince il suo primo campionato mondiale e sembra che non ci siano più limiti per lui, nemmeno la parete nord del Cerro Torre in arrampicata libera.

Lama è protagonista di tre tentativi: il primo fallito, il secondo andato a buon fine ma non in "libera" e il terzo ed ultimo che si conclude con il raggiungimento dell'obiettivo. In realtà in questo film il raggiungimento della cima sembra solo una cornice alla crescita umana di David che dal 2009 al 2012 vive per questa cima. Questo film non racconta solo un'impresa eroica, ma ci mostra come David riesca a dare il massimo nei limiti delle proprie capacità. Un insegnamento che tutti noi dovremmo imparare.

Il film, oltre a farmi riflettere sul percorso di crescita di Lama, mi ha fatto passare un piacevole pomeriggio. I paesaggi mozzafiato e le riprese fatte dagli stessi scalatori, accompagnate da una colonna sonora azzeccata mi hanno fatto sentir parte della fatica.

Consiglio questo film a chi vuole emozioni nuove e vuole avvicinarsi ad uno sport che, seppur praticato da pochi, regala emozioni uniche.

Nicola