Bugarach. La recensione di Giacomo

Bugarach è un piccolo paese di quasi 200 abitanti, situato nel sudovest della Francia, del tutto simile ad alcuni borghi del nostro Trentino. La sua tranquilla e monotona esistenza viene però turbata dallo spargersi di alcune voci, secondo le quali Bugarach sarà l'unico luogo a sopravvivere alla fine del mondo, prevista dal calendario Maya il 21 dicembre 2012. Il film racconta sotto forma di documentario l'evolversi della situazione nei mesi precedenti all'evento, con un'attenzione per il punto di vista degli abitanti del paese, assediati da troupe televisive e fanatici apocalittici.

Pur essendo un documentario, uno spettatore ignaro potrebbe pensare che si tratti di una storia inventata, tanto è assurda la situazione descritta. Proprio per via del suo stile, un mix fra ironia e surrealismo, il film mi ha incuriosito molto, anche se a tratti ho trovato che le dinamiche della narrazione fossero un po' troppo lente (cosa per altro giustificabile, vista la tipologia della pellicola).
Mi sono piaciute inoltre le riprese, che non risparmiano allo spettatore i pittoreschi paesaggi della regione dei Pirenei.

Bugarach è senz'altro un film affascinante, che fa riflettere sulla facilità con cui il mondo delle informazioni possa influenzare realmente le menti più ingenue, ma offre anche molti altri spunti di riflessione che sicuramente non sfuggiranno ad uno spettatore interessato.