di Rebecca Sandri
Il Dolomiti Ski Jazz è un evento noto agli amanti della musica e della montagna: un festival che ogni inverno regala, sulle piste e nei teatri della Val di Fiemme, concerti di musica jazz e la vista mozzafiato delle nostre cime trentine.
Purtroppo, però, a causa dell'emergenza sanitaria degli ultimi giorni e del conseguente decreto ministeriale, il festival è stato annullato. Per fortuna, tuttavia, siamo riusciti ad accedere all'ultimo concerto prima della chiusura ufficiale, svoltosi presso il teatro comunale di Predazzo. Ecco dunque che, in queste giornate un po' strane e solitarie, vi vogliamo riportare fra la neve ed il sole tiepido delle Dolomiti, nell'attesa di rivivere presto in tranquillità momenti simili.
I musicisti protagonisti sono i No Smoking Quartet assieme al cantante Alan Farrington. Nonostante la situazione incerta, il teatro, con tutte le dovute precauzioni, si riempie: il pubblico entra cauto e dubbioso, incerto ed impaurito come purtroppo, nella situazione in cui ci troviamo, è normale che sia: in sala c’è silenzio, chi chiacchera bisbigliando chi invece aspetta l’arrivo della band. C’è un’energia strana, densa.
Il gruppo arriva sul palco e subito arriva quel secondo di silenzio, quell’attimo subito prima che il cantante parli al microfono e chissà cosa stanno pensando tutti. Lo spettacolo inizia e dopo la prima canzone l’atmosfera si distende: ci ritroviamo tutti nella New York degli anni ’50, Alan Farrington ha una voce avvolgente e l’accompagnamento ci culla.
Il complesso esegue gli inediti del nuovo album, tra cui I love you, e cover riarrangiate, come Mexico di James Taylor. Le melodie riscaldano la sala di un buon umore che trasforma la paura in armonia, trasportandoci in un luogo senza tempo e consolando le nostre paure e ansie.
Guardo affascinata tutto questo, osservo i volti dei musicisti e degli spettatori, riflettendo sul grande potere della musica jazz: è come se gli strumenti conversassero tra di loro, sovrastandosi a vicenda, mentre un attimo dopo dialogano, si capiscono. Il jazz è fatto di sguardi.
Se è un luogo comune che la musica può aiutare, sono certa che per una serata ha distratto il pubblico dai propri telefoni, dalle brutte notizie che di lì a qualche ora sarebbero arrivate: l'annullamento del festival, le misure di sicurezza, la crescita dei contagi, il disagio delle strutture ospedaliere.
Purtroppo, però, all’arrivo delle notizie, il panico ha sostituito quel senso di pace che aveva avvolto tutti durante l’ora prima.
Nel trambusto generale, siamo riusciti a farci una chiacchierata con il cantante, Alan Farrington, che afferma come “anche io ho sentito questa energia quando sono salito sul palco.” e continua “Ho cercato di dare al pubblico la tranquillità che la musica può regalare”. Un’affermazione bellissima che non potevo non condividere, anche perché, da spettatrice, non posso dire altro se non che i No Smoking Quartet sono riusciti nel loro intento e ci hanno regalato la forza della musica.
Per questo e per tanti altri motivi, che lascio scoprire a voi, mentre staremo nelle nostre case, ve li consiglio.
In questi giorni di incertezza fatevi aiutare dalla musica.
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