LOVE ELECTRO! Festival, 4 gennaio 2014: impressioni a freddo.

Tre ragazzi ci parlano a ruota libera della loro esperienza all’interno del Club Max!

di Michele Anesi, Pasquale Costantino from The_Fault
Foto di copertina by: Darwin Vegher 

Non potendo essere presenti di persona all’edizione invernale del “Love Electro! Festival”, noi The_Fault abbiamo chiesto ad alcuni ragazzi, che hanno avuto la fortuna di viverlo, di riportarci le loro impressioni. Non aspettatevi discorsi super tecnici sull’abilità dei vari Djs o giudizi troppo da “nerd”: loro hanno riportato ciò che interessa veramente ad un “utente medio”, come te, lettore che ti stai apprestando a leggere questo breve articolo.
Ringraziamo Davide, Darwin e Federico per la loro disponibilità e invitiamo i lettori che hanno partecipato all’evento a lasciare i loro commenti in fondo a questa pagina o sulla nostra pagina Facebook “The_Fault”.
 
Se a volte capita di sprecare parecchio tempo per individuare la location dell’evento, questo non è stato il caso del Love Electro! Festival: la “perdita di tempo” nell’individuare il posto giusto, dopo essere usciti dall’autostrada, è stata praticamente nulla: fondamentale è stato il faro posto sul tetto della location che ci ha guidati nella notte.
Grande idea è stata poi quella di poter consentire l’accesso al locale da vari ingressi: in questo modo l’attesa in fila è stata veramente breve! L’ ottima organizzazione si ritrova anche al momento della gestione delle code al bar: per accaparrarmi un drink dissetante, a differenza di moltissime feste in Trentino dove si attende anche più di mezzora, ci sono voluti solo pochi minuti.
Ma iniziamo a parlare di musica. Ho apprezzato molto il fatto che ci fossero due stage, in primis perché così ho avuto l’opportunità di poter scegliere il genere che era di mio gradimento in quel preciso momento; in secondo luogo perché, regolandomi in base a dove era concentrata la massa, potevo decidere dove ballare senza ritrovarmi come un hamburger in un panino! Gli impianti audio/luci erano ottimi e si poteva gustare la musica da qualsiasi angolo del locale, perfino stando seduti sui comodi divanetti presenti a lato della dance floor.
Le guests mi hanno fatto tutte un’ottima impressione: Gal Kadan ha spaccato di brutto (il suo electro-swing è stato veramente eccezionale), il set di Dead Battery mi ha fortemente convinto ed i Cyberpukers non hanno sicuramente bisogno di presentazioni. C’è però una cosa che bisogna ammettere: finché suonava Dead Battery è stato possibile ballare abbastanza liberamente, ma quando sono saliti in consolle i Cyberpunkers, al contrario, si è scatenato l’inferno e la pista è diventata una “giungla”!
Credo che questo “Love Electro! Festival” abbia molto da insegnare agli eventi in Trentino: se riuscissero anche qui da noi a fare feste come le fanno in Alto Adige penso che si smetterebbe di dire che Trento non è una città per giovani.
Davide Zeni
 
 
Secondo me è stato organizzato tutto molto bene: in particolare sono stati una sorpresa i set di Gal Kadan e Dead Battery che hanno spaccato di brutto. I Cyberpunkers, headliner della serata, mi hanno sorpreso meno del previsto. La mia impressione è comunque quella che mancasse al festival un vero top Dj (come lo era, nel 2012, Steve Aoki) che catalizzasse l’attenzione degli spettatori fino in fondo.
Ovviamente la versione estiva del festival (che si tiene nella splendida cornice del Forte di Fortezza, N.d.R.) è molto più suggestiva per via del grande spazio che permette l’afflusso di un gran numero di persone.
Ultima cosa che mi sento di dire è che il secondo stage, secondo la mia opinione, non è stato organizzato al top.
Anche se sono presenti fisiologici limiti di spazio, pero, il Club Max merita sicuramente una vostra visita.
Darwin Vegher
 
 
La prima cosa che voglio dire è stata una gran bella serata! L’ottima location è stata suddivisa in due stage con rispettivi impianti audio/luci e Djs che meritavano davvero. Il guardaroba è stato gestito in modo ottimo – comodo, veloce ed economico – e ben 3 bar garantivano un rifornimento di bevande dove non si doveva attendere ore per dissetarsi. Il locale, per chi non può farne a meno durante la serata, è dotato anche di area fumatori fornito di impianto audio: in questo modo la musica mi ha accompagnato durante tutta la permanenza all’interno della venue.
La scelta dei Djs è stata fatta, a mio parere, in modo oculato: gli artisti hanno spaziato attraverso vari generi musicali in modo da accontentare quasi tutti i gusti musicali del pubblico. Si è dato spazio all'electro-swing, genere che non è affatto scontato trovare in una serata in discoteca e che, con un esponente come Gal Kadan, è riuscito a coinvolgermi grazie alla caratteristica linea melodica profonda e penetrante ma non estremamente aggressiva. Con il passaggio da Gal all’austriaco Dead Battery sono scomparsi i bassi profondi ed il pubblico è stato travolto da sonorità super toste ed “abrasive”. Sua peculiarità è stata quella di proporre, proprio come se fosse un concerto, molte sue tracce ed alcuni suoi interessanti remix che hanno contribuito a dare molto spessore e personalità all’ora a lui riservata. Con l’arrivo dei mascherati Cyberpunkers il mood si è evoluto passando a tracce ancora più cattive e rabbiose che, devo ammettere, non ho apprezzato fino in fondo (forse colpa del mio personale gusto). Prima e dopo l’esibizione di questi tre grandi Djs, sia nel Main che nel Second stage si sono susseguiti artisti locali che hanno privilegiato la martellante, ma non meno esaltante, electro house.
Se devo trovare una pecca in tutto questo bel lavoro, la evidenzio nel servizio svolto dal personale di sicurezza: non è possibile che dieci persone possano occupare un quarto della pista da ballo divertendosi (ubriachi) a pogare senza che nessuno gli dica niente! Questo comportamento, recando fastidio a tutte le altre persone presenti sulla pista, ha messa a dura prova quel clima di amicizia e spontaneità comune a tutti gli eventi di questo genere.
Nonostante questo parteciperò sicuramente alla versione estiva del festival!
Federico Mosca