Le unioni civili sono un diritto umano

Il distacco dell'Italia dalla realtà e dai diritti umani

Sembra che questo sia l'anno delle collezioni- non di moda -ma di condanne per l'Italia, che con la sentenza del 21 Luglio raggiunge la quota di 2 condanne dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo: per il mancato riconoscimento del reato di tortura e da ultimo, delle unioni civili.

Sembra che ultimamente non siamo bravi a riconoscere i diritti umani. Ma il fatto curioso, come appuntano gli stessi giudici della Corte, è che non occorrono sofismi giuridici per sostenere che le unioni civili siano un diritto umano: si tratta di riconoscere la realtà. E la realtà, per le coppie gay in Italia è paradossale, per non dire schizofrenica.

I ricorrenti, una coppia di Trento che aveva chiesto di contrarre matrimonio in Comune, si trovano in una situazione di “conflitto fra la realtà sociale, nella quale vivono per lo più apertamente la loro relazione, e la legge, che nel loro territorio non dà loro riconoscimento giuridico”– ha affermato la Corte.

Dai giudici di Strasburgo non arriva solo lo schiaffo morale, ma un vero e proprio obbligo per il nostro Parlamento che dovrà attivarsi entro 2 anni per prevenire la sanzione pecuniaria, e che finora ha ritenuto che riconoscere un diritto fondamentale fosse una questione puramente discrezionale. Di fronte ad un cambiamento timidamente sollecitato dalla Corte Costituzionale nel 2010- in una sentenza in cui affermava che il riconoscimento delle loro unioni è diritto fondamentale delle coppie gay- il rischio che le sollecitazioni giudiziali rimanessero inascoltate era alto, e il ricorso ai giudici europei è divenuta una scelta coraggiosa ma necessaria, come ha spiegato l'avvocato Alexander Schuster.

Che il cambiamento arrivi, in Europa come in America, da una pronuncia giudiziale e non da una volontà politica espressa in Parlamento, è un dato che fa riflettere. Di certo, la pronuncia produrrà un cambiamento irreversibile in Italia e in tutti quei Paesi che in Europa non riconoscono le unioni omosessuali, e si spera, una società meno schizofrenica.

(Immagine fonte Ansa aggiornata al mese di maggio 2015)

(Carlotta Garofalo)