Le proposte di ListOne per far fronte alla crisi, presentate nell’ultimo Cda da Marco Tonini

E’ TEMPO DI RIMBOCCARSI LE MANICHE 

 

Intendiamo prendere posizione in relazione ai fatti che stanno interessando l’Ateneo trentino in questi giorni: avvertiamo tutti l’esigenza di una chiarezza e la ridefinizione di obiettivi comuni.  

 

Va premesso che a tutt’oggi mancano dei seri elementi all’Ateneo per la propria programmazione: 

  • il Consiglio Universitario Nazionale ha appena espresso il proprio parere sulle proposte degli ordinamenti inviati dal nostro Ateneo: in molti casi occorrerà rimettere mano agli ordinamenti proposti;
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  • il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) non ha ancora definito il decreto ministeriale (DM) per l’attribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO): presumibilmente sarà firmato entro il 31 marzo. Non si conosce quindi quanto sarà attribuito all’Ateneo trentino della quota variabile del 7% che dovrà essere assegnata tra gli Atenei secondo criteri di merito (la qualità dell’offerta formativa e i risultati dei processi formativi; la qualità della ricerca scientifica; la qualità, l’efficacia e l’efficienza delle sedi didattiche);
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  • il Ministro Gelmini ed il Ministro Brunetta hanno annunciato una serie di provvedimenti che mirano alla razionalizzazione dell’offerta formativa proposta dagli Atenei mediante innalzamento dei requisiti minimi di attivazione: di fronte alla prospettiva ben più grave che l’Ateneo si trovi nell’impossibilità di attivare i corsi per mancanza dei requisiti minimi, apparirebbe secondaria l’ipotesi di tagli alla didattica ventilata in sede locale.

 

Comprendiamo come sia illusorio pensare che l’Università non sia chiamata ad affrontare le contingenze economiche che si vivono in altri settori della società civile: non è realistico ritenere  che il nostro Ateneo venga preservato dagli effetti. Addebitare a questo o a quell’attore la responsabilità della crisi e i relativi costi non rappresenta una reale via di uscita.  

 

Chiediamo quindi che la discussione venga riportata nelle sedi competenti, ovvero gli organi collegiali, dove tutte le componenti sono rappresentate. Invitiamo infatti il Rettore Bassi ad interloquire direttamente anche con noi studenti per le scelte che ci riguardano.  

 

Portiamo all’attenzione del Consiglio di Amministrazione alcune proposte che, ci sembra, possano salvaguardare la qualità della didattica e nel contempo non contribuire a far lievitare il bilancio. 

 

  1. LETTORI DI LINGUE


    Davanti all’esigenza di affidare l’insegnamento linguistico a docenti di madrelingua e nel rammarico di fronte all’impossibilità di veder risolta in breve tempo la vicenda dei CEL, proponiamo di coinvolgere in tale attività studenti stranieri presenti in Ateneo (es. studenti Erasmus / stranieri), destinando parte delle risorse per le collaborazioni degli studenti (150 ore) ad attività di supporto nell’apprendimento linguistico: una simile modalità di reclutamento è già prevista a livello nazionale per gli studenti italiani che si prestano come Assistenti di lingua italiana all’estero (cfr. Bando MIUR1).
     

  1. EXTRAGETTITO


    Proponiamo che per il prossimo anno accademico, in via transitoria, la quota dell’extragettito destinata dal Senato per il tutorato, sia assegnata direttamente alle Facoltà per un più ampio spettro d’azioni (tutorato, sostegno linguistico, laboratori) in base alle proprie esigenze.
     

     

  1. MUTUAZIONI

    A nostro parere deve essere guardata con favore, con i necessari aggiustamenti dei calendari e degli orari accademici, la possibilità per le Facoltà di mettere a disposizione l’un l’altra i propri corsi soprattutto nell’ambito delle materie affini ed integrative. Questa azione può essere utilmente intrapresa laddove si vada a sopprimere alcuni insegnamenti affidati a docenti a contratto. 

     

  1. TIROCINI FORMATIVI

    Il DM 270/04 e il Regolamento Didattico di Ateneo riconoscono la necessità che lo studente apprenda anche abilità professionali oltre che didattiche: a tal proposito viene assicurata la possibilità di riconoscere allo studente crediti in virtù di attività professionali e di tirocinio positivamente intraprese. Un’incentivazione di questa formazione professionalizzante all’interno dei luoghi di lavoro, adeguatamente accreditati da parte della struttura didattica, oltre che a favorire la creazione di curricula professionali per gli studenti, può costituire una modalità per alleggerire i carichi didattici dei corsi. 

     

  1. COLLABORAZIONE FRA ATENEI

    Proponiamo di individuare idonee modalità di collaborazione (anche in vista di un’eventuale federazione) nell’offerta didattica con Atenei simili al nostro: all’attivazione di insegnamenti frequentati da pochi studenti preferiamo infatti l’idea di un impiego delle stesse risorse per borse da assegnarsi a studenti per la mobilità intra-nazionale anche temporanea (es. un semestre). E’ evidente che un Ateneo delle dimensioni del nostro non potrà coprire tutti i campi del sapere con la propria offerta didattica. Gli studenti potrebbero infatti frequentare alcune discipline specifiche (anche organizzate su semestralità o annualità) presso altri poli universitari, laddove soprattutto vi sia una reale eccellenza: la scelta dovrebbe comunque cadere su Atenei con caratteristiche simili al nostro e che provvedessero ad assicurare alloggi. 

     

  1. RIFORMA DELL’ORIENTAMENTO

    Proponiamo una revisione della strategia dell’orientamento. Attualmente il servizio orientamento appare connaturato da un’attività di promozione dell’immagine dell’Ateneo. Suggeriamo, a fronte di un diminuito esborso per queste attività, di adottare progetti non solo di orientamento, ma anche di ri-orientamento connessi alle azioni di tutorato mirato. Questa modalità ha portato in molti Atenei, come vantaggioso effetto, la riduzione degli insuccessi formativi2 fra il primo e secondo anno, riducendo così gli studenti inattivi non conteggiati ai fini dell’attribuzione dell’FFO. 

     

  1. DISTRIBUZIONI DI CARICHI DIDATTICI IN BASE ALLE AFFINITA’

    Ricordiamo come le strutture didattiche possano affidare insegnamenti a docenti afferenti a Settori Scientifico Disciplinari (SSD) affini alla materia di riferimento: dopo aver assistito ad un reclutamento che ha visto privilegiare alcuni Settori Scientifico Disciplinari a scapito di altri, occorre ora che quanti se ne sono avvantaggiati si assumano anche i relativi carichi didattici. 

     

  1. DIMINUZIONE DELLE ORE DI DIDATTICA PER CREDITO

    Anche nel nostro Ateneo è sentita l’esigenza, come nel resto d’Italia3, di ridurre il numero di ore di didattica frontale per ogni credito acquisito: se da una parte consentirebbe di distribuire il carico didattico dei docenti su più corsi, dall’altra, lasciando più tempo allo studente, favorirebbe l’approfondimento individuale. 

     

Come rappresentanti, ma soprattutto come studenti, continueremo ad offrire il nostro contributo anche in questi frangenti di estrema difficoltà per l’Università italiana.