La lotta non violenta in Colombia: la testimonianza

Yomaira e Enrique, due campesinos colombiani in Europa per sfuggire alla morte, in Europa per raccontare la loro scelta di lotta non violenta in difesa della terra che a loro appartiene da generazioni. Un territorio che in superficie è un paradiso di biodiversità e nel profondo protegge metalli preziosi, rigoglioso e ricco, meta ideale per chi è a caccia di affari, anche a costo della vita di migliaia di persone e del patrimonio ambientale. Coltivazioni intensive (tra cui quelle più note per la produzione dell'olio di palma), allevamenti intensivi, opere viabilistiche….

La Colombia ci può sembrare lontana, ma fa parte della nostra quotidianità, nei prodotti che acquistiamo e nella necessità, di cui ognuno nel mondo può farsi voce, della cultura della pace e dei diritti umani. Per questo è importante conoscere cosa succede in queste campagne, come è importante incontrare queste due persone, un uomo e una donna uniti dal legame con la loro terra, dal coraggio che viene anche dalla rete di contadini che li appoggia e non è intenzionata ad abbandonare la propria casa.

Yomaira e Enrique ci dicono che la situazione è ancora tragica, dallo sfollamento si è passati agli omicidi mirati, ai processi farsa, al boicottaggio dei pochi contadini rimasti. L'unica voce che sembra avere ancora qualche tipo di influenza è quella della comunità internazionale a cui ora i campesinos si rivolgono per avere un sostegno e smuovere l'opinione pubblica, ripuntare il faro dei media e delle istituzioni su questo paradiso che sempre più viene depauperato insieme alla sua gente.

Yomaira e Enrique presenteranno il proprio percorso mercoledì 14 gennaio alle ore 18.00 al Cafè de la Paix nell'incontro “Resistenza, territorio, biodiversità” promosso in collaborazione con PBI (Peace Brigates International, presenti in Curvaradò dal 2006 al fianco dei contadini), Forum Trentino per la Pace, Operazione Colomba, Yaku, Il Gioco degli specchi, Centro di educazione permanente alla Pace.