La geografia della corruzione: Raffaele Cantone spiega l’evoluzione delle mafie

di Federica Falvino

Il magistrato Cantone lo scorso 3 giugno ha voluto riflettere su quanto sia difficile sgominare la corruzione: "È un patto vantaggioso per entrambe le parti, se nel caso di un omicidio è facile che scatti la denuncia dalla parte offesa, per la corruzione no, dobbiamo essere noi ad accorgercene". Un altro problema che ha riscontrato nelle sue indagini è l’idea insita nei cittadini che non sia così nocivo se due soggetti portano a termine un lavoro, anche se in modo poco trasparente: "In realtà la corruzione ci sta facendo affondare è una delle cause del nostro sottosviluppo: siamo tra i paesi fondatori dell’Europa ed abbiamo un livello di corruzione che ci pone fra i paesi del Mediterraneo, non fra quelli del Nord Europa."

Alla domanda di Faustini, Cantone ha spiegato alla platea il titolo dell' intervento: "Le mafie hanno un rapporto strutturale con la politica e con gli enti locali, "la geografia della corruzione" rispecchia quindi questo fenomeno; se in passato era più concentrato al sud, negli ultimi anni si è diffuso in tutto il Paese". La mafia ha infatti spostato la maggior parte del proprio capitale sull'attività imprenditoriale, rendendo ancora più rilevante la corruzione e di conseguenza gli interessi economici si sono trasferiti al Nord, dove si e? pensato, e si pensa ancora oggi, che la mafia non esista.

“La criminalità è come una normale attività economica – ha detto- ha la grande capacita di aggiornarsi e nascondersi con meccanismi sempre più sofisticati. A livello internazionale vengono molto apprezzati e presi ad esempio gli sforzi che stiamo facendo per contrastarla.”

Ci sono state molte domande da parte del pubblico e questo a dimostrazione di quanto la lotta alla criminalità organizzata non sia relegata ai soli addetti ai lavori, ma stia a cuore a tutta la popolazione onesta che chiede sempre più trasparenza in caso di appalti pubblici.