La Buona Novella. Un augurio di Natale con la musica di De Andrè

di Lorenzo Caoduro

"La buona novella" vuole essere una rilettura dei vangeli, sia canonici che apocrifi, fatta da Fabrizio De Andrè nel 1970. Una rilettura che nell'ottica del cantautore genovese vuole reinterpretare le vicende legate alla vita di gesù in maniera più umana. Nell'album mette quelle che secondo lui erano le idee emerse nel 1968, un anno caratterizzato dalle lotte e dalle rivoluzioni studentesche. Realizza quindi un album anacronistico, fuori dal tempo e rischiava anche di non essere capito. Tuttavia secondo lui la storia del Nazzareno nella cultura occidentale è una storia rivoluzionaria con un messaggio rivoluzionario. 

Il 16 Dicembre 2016 presso il Teatro Zandonai di Rovereto, è andato in scena "La buona novella" degli Apocrifi, Tributo a Fabrizio De Andrè. Sul palcoscenico si vedono gli otto musicisti dietro un tulle bianco, un enorme telo che vuole separare la musica dalla scena. Sopra questo tulle vengono proiettate delle immagini e dei video per meglio esemplificare le canzoni. Sul proscenio Martina Scienza recita e drammatizza, senza fare didascalie, i testi delle canzoni eseguite. Il coro Martinella di Serrada, invece, canta le parti corali rappresentando proprio la voce del popolo che accoglie il messaggio evangelico.

Lo spettacolo quindi risulta essere un viaggio cominciato con il Laudate Domine e terminato con il Laudate Hominem. Una parabola in cui ogni personaggio perde la sacralità delle narrazioni ufficiali per guadagnarne l'umanità. Infine è il miglior dono per un Natale quotidiano per chi alla musica e alle canzoni si rivolge per interpretare se stesso e gli altri.