Proteste all’inaugurazione dell’anno accademico

Inaugurazione dell’anno accademico interrotta dalla protesta contro la riforma Gelmini. Un gruppo di studenti e ricercatori dell’Assemblea del mondo della formazione ha fatto irruzione in aula magna a Giurisprudenza dove oggi pomeriggio alle 16.30 era prevista la cerimonia ufficiale per l’inaugurazione dell’anno accademico. Dopo essersi riuniti in Via Verdi per una contro-inaugurazione, i manifestanti sono entrati nella facoltà e in aula magna, nonostante i tentativi di fermali all’ingresso, e hanno ribadito le motivazioni della protesta. La riforma Gelmini è criticata per i tagli previsti in particolare alla ricerca, al diritto allo studio e anche per la crescente privatizzazione degli atenei. Per questo i manifestanti hanno ribadito di fronte ai vertici dell’università e della provincia di Trento “Non c’è nulla da festeggiare oggi. Invitiamo tutti i presenti e per primo il rettore, che si è detto contrario a questa riforma, ad alzarsi e annullare i festeggiamenti”. Diverbio anche tra i manifestanti e il presidente della provincia Dellai, fortemente criticato in merito all’accordo di Milano che prevede il passaggio di competenze alla provincia in materia di università.

Il tentativo di mediazione del rettore Bassi con la proposta ai manifestanti di tenere un intervento nel corso della cerimonia non è andato a buon fine e il rettore ha lasciato l’aula con gli altri rappresentanti delle istituzioni universitarie. La cerimonia con il conferimento dei riconoscimenti si è svolta in forma ridotta in un’altra aula della facoltà mentre in aula magna la discussione proseguiva. A rendere il clima più teso l’arrivo degli agenti in tenuta antisommossa che ha accerchiato gli studenti presenti al centro dell’aula seduti per terra. Dai manifestanti è arrivata la proposta di trasformare l’inaugurazione in un assemblea pubblica per parlare della situazione dell’università. Il dibattito è proseguito per circa un’ora con la partecipazione anche dell’ex difensore civico e ricercatrice dell’università di Trento Donata Borgonovo Re, intervenuta per cercare una mediazione con gli studenti.