Il verso più lungo del mondo

" Le parole sono effimere come il gesso, bisogna prestarci attenzione per non perdere il loro significato" dice Ivan Tresoldi, in arte ivan (www.i-v-a-n.net) che dal 2003 s'impegna per dire a tutti quanto siano importanti le parole e la poesia con diverse performance artistiche: sui muri di Milano (e d'Europa) spiccano piccole schegge di poesia che l'hanno reso celebre come "chi getta semi al vento farà fiorire il cielo" oppure "il futuro non è più quello di una volta".

La performance del 28 è già stata ripetuta varie volte, infatti: "La parte iniziale è fissa -il verso più lungo del mondo inizia a …-" E parte il flusso di pensieri liberi sul cemento, sanpietrini, sfidando le auto e il semaforo sempre rosso di Piazza Santa Maria. Questa è la 13a volta che compie questo gesto.

Non ha mai pubblicato niente guadagnando dai diritti d'autore proprio per sottolineare la completa libertà del testo poetico e delle semplici parole che usiamo tutti i giorni. Oltre a questo tipo di performance ha scritto anche brevi frasi lungo i cavalcavia e sopra passi, barchette di carta con le proprie poesie che ha lasciato scivolare lungo fiumi di diverse città. Circa 3 anni fa ha partecipato a Che Tempo Che Fa e ha raccontato la sua vita e i suoi valori.

L'Udu di Trento ha organizzato questo "strano" evento e ha aiutato l'artista per tutta la durata dell'esibizione.

Ivan ha creato a Milano artkademy, www.artkademy.org, un’associazione culturale libera dalle più note realtà associative politicizzate.

"Il verso più lungo del mondo è un modo per andare a molestare in giro, intralciare la quotidianità e dar peso al suolo pubblico e alla poesia. Il disagio fa nascere un bisogno: interessarsi di cosa non conosci."

di Federica Falvino