Da "Associati – Il bello di salverà" – Tavola rodonta sul tema del #benecomune (17 ottobre 2015).
Sono Giuseppe Carmeci e abito a Villazzano 3.
Sono invitato a parlare del bene comune, un concetto che tutte le Associazioni condividono nell’ ambito dei propri scopi sociali, a nome del gruppo di lavoro di cui faccio parte, il Tavolo Torri.
Bene comune è un termine che ritroviamo in filosofia, tecnica e nella cultura generale.
Nell’ accezione popolare viene invece definito bene comune, uno specifico bene che è condiviso da tutti i membri di una determinata comunità o è una proprietà collettiva o un uso civico.
Il nostro gruppo di lavoro non è una vera e propria associazione nel senso giuridico del termine, ma è composto da diverse figure, un misto fra operatori di cooperative sociali o istituzioni e cittadini dei quartieri di Madonna Bianca e di Villazzano 3.
L’ origine del nostro gruppo di lavoro scaturisce dall’ accezione popolare di Bene Comune, qualcosa sulla quale abbiamo la possibilità di intervenire anche spinti dal dettato Costituzionale di cui all’ art. 118 Titolo V che al comma 4 recita : “omissis….sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza Stato, Regioni, Città metropolitane, Provincie e Comuni favoriscono l’ autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale…”
Sollecitati anche dall’ Art. 3 della Costituzione che definisce la pari dignità sociale e l’ uguaglianza dinanzi alla Legge, il nostro gruppo di lavoro è aperto ad ogni persona di buona volontà.
Fatta questa premessa, che appare più lunga del contenuto che vogliamo illustrarVi, passiamo a parlare degli obbiettivi e della nostra attività tesa al loro raggiungimento.
Abbiamo ricompreso nel concetto di Bene Comune lo sviluppo del benessere individuale e collettivo del nostro quartiere, cercando la reale e concreta partecipazione alla vita della comunità secondo l’ indole e le capacità proprie di ciascuno.
Ci è stato proposto di organizzarci per gestire il punto di prestito libri di Madonna Bianca e siamo impegnati nell’ ideare e rendere attuabile questo progetto in modo concreto.
Consideriamo la Biblioteca come luogo di apprendimento e di incontro fra culture diverse, luogo di crescita personale individuale e collettiva, di incontro e di scambio di informazioni per incrementare le occasioni di conoscenza reciproca e la corresponsabilizzazione nella vita sociale e comunitari del nostro quartiere.
Lavorare per l’ integrazione, vista la presenza in crescita di abitanti provenienti da altri paesi, abbisogna anche di questi interventi, coperti essenzialmente dal volontariato.
Questa possibilità si incardina in pieno nel nostro primario obbiettivo che resta comunque quello di proporre e realizzare attività di incontro fra famiglie italiane e straniere, animazione per bambini, di socializzazione per anziani e di corsi di italiano per donne straniere.
Tutto questo la facciamo da 6 anni e contiamo di continuare a farlo fino a quando sarà necessario, e/o possibile, con le risorse che abbiamo e che speriamo di poter incrementare.
(foto Pat)