Il bel paese e il “far North”

Le relazioni tra Italia e Norvegia raccontate dall’ambasciatore Giorgio Novello

di Giorgia Roda

La Libera Università di Bolzano (Freie Universität Bozen) ha avuto ieri, 11 novembre, il piacere di ospitare Giorgio Novello, ambasciatore italiano a Oslo e Reykjavík. L’incontro, intitolato “Italia e Norvegia: storia di una straordinaria collaborazione dal Mediterraneo all'Artico”, è stato reso possibile grazie al Prof. Francesco Ravazzolo, da poco docente di econometria a unibz. Dopo l’accoglienza da parte del presidente di ateneo Konrad Bergmeister, l’ambasciatore ha descritto i rapporti e le somiglianze tra Italia, in particolare l’Alto Adige, e Norvegia: molti più di quanto si possa immaginare.

Primo tra tutti appare il commercio. La Norvegia infatti, pur non essendo membro dell’Unione Europea, accede comunque al mercato unico grazie al SEE (Spazio Economico Europeo) e ad altri accordi commerciali di libero scambio, contribuendo nettamente al bilancio dell’UE, così come l’Italia. I vini italiani occupano, ad esempio, circa il 41% del mercato vinicolo norvegese, una percentuale nettamente superiore a quelli francesi, solamente il 13%. L’Alto Adige si distingue principalmente per il commercio delle mele. Saranno infatti presenti esperti del settore provenienti dalla Norvegia anche nel corso della prossima fiera sul tema Interpoma, fissata per il prossimo 24 novembre alla fiera di Bolzano.

L’Italia viene infatti vista agli occhi dei norvegesi, dice Novello, come una superpotenza mondiale in campo enogastronomico, culturale, storico e turistico. Impressione condivisa non solamente dalla Norvegia, come dimostrato anche dal Country Brand Index, un indice che classifica gli stati in base al loro “marchio”, ossia all’immagine che questi riescono a trasmettere di loro verso l’esterno. Secondo i dati riportati dell’ambasciatore, l’Italia si classifica prima nelle categorie del turismo e della storia, ma diciottesima nella classifica complessiva. La Norvegia, invece, non si contraddistingue particolarmente in nessuna categoria ma riesce comunque a conquistare la sesta posizione grazie a una efficace trasmissione del suo brand.

L’Italia dovrebbe quindi, continua l’ambasciatore, cercare di mostrarsi anche come il paese tecnologicamente all’avanguardia quale è. Esistono infatti collaborazioni anche in questo ambito tra i due paesi. In particolare, la Norvegia, nominata da Novello “far North”, dispone di preziosi giacimenti petroliferi nell’Artico, alla cui estrazione partecipa anche ENI. Nel campo invece delle energie rinnovabili, aziende italiane si occupano del trasporto energetico dalla Norvegia all’Europa meridionale.

L’Italia e l’Alto Adige avranno modo di farsi vedere sotto questa luce più tecnologica anche grazie al progetto Optique, finanziato dalla Commissione Europea. Il programma, gestito da un consorzio di università europee, tra cui l’università di Oslo, l’università La Sapienza di Roma e la Libera Università di Bolzano (Freie Universität Bozen), si occupa della organizzazione di enormi banche dati, con lo scopo di ridurre i loro tempi di ottenimento da 4 giorni a 4 ore.

L’ambasciatore ha concluso proponendo la partecipazione dell’Alto Adige al “road show” organizzato dall’ambasciata, ossia un tour itinerante in diverse città norvegesi con lo scopo di promuovere la conoscenza della penisola italiana nel paese scandinavo.