Da Trento una difesa naturale contro l’AIDS!

di Erika Digiacomo

Il virus responsabile dell'AIDS, che ha causato nel mondo piú di 39 milioni di decessi, forse oggi puó essere neutralizzato. Come sappiamo, ad oggi, non esistono né una cura risolutiva né un vaccino efficace, ma uno studio condotto da Massimo Pizzato e dal suo gruppo di ricerca presso il centro per la Biologia Integrata (CIBIO) dell' Universitá di Trento, adesso ci fa ben sperare che la soluzione sia vicina. 

Questi ricercatori hanno infatti scoperto l'esistenza nelle cellule di un potente inibitore naturale dell'infezione virale, chiamato SERINC5, in grado di neutralizzare HIV ed altri virus analoghi. Da piú di 20 anni, sappiamo che la capacitá di HIV di causare l'AIDS deriva dalla presenza di un suo componente, detto NEF, che rende il virus molto potente ed infettivo. Questo gruppo di studiosi é arrivato adesso alla conclusione che NEF agisca permettendo al virus di eludere proprio l'attivitá antivirale di SERINC5, rendendolo così notevolmente aggressivo. Ecco di seguito, riportate le parole di Massimo Pizzato:" Quando una cellula é infettata da HIV, inizia a produrre un nuovo virus necessario per disseminare l'infezione a tutto l'organismo. SERINC5 é situata sulla superficie delle cellule e attende che il virus esca da queste per inserirsi in esso e renderlo incapace di infettare nuove cellule. L'infezione cosí non si puó propagare; tuttavia, nella continua guerra ingaggiata con le cellule, i virus hanno compiuto un passo in piú, vincendo per ora la battaglia. Infatti, con la sua proteina NEF, HIV ha acquistato la forza di rimuovere SERINC5 dalla superficie della cellula eludendo la sua azione antivirale". 

La scoperta di questa difesa naturale apre ora nuove prospettive nel campo della lotta contro l'AIDS. "La nostra ricerca espone un tallone d'Achille del virus" aggiunge Pizzato " SERINC5 é un agente estremamente potente. Stiamo ora lavorando per renderlo invisibile ad HIV e quindi per generare una difesa che il virus non possa piú eludere".  Il merito va anche all'efficiente implementazione presso il centro di nuove tecnologie per la lettura dei genomi, e questo conferma quanto la continua innovazione tecnologica sia l'unico modo per stare al passo in un settore competitivo come quello della ricerca biomedica.

La ricerca é il risultato di un lungo studio condotto dal gruppo di ricerca "Virus-Cell interaction" dell'Universitá di Trento con l'apporto del "Laboratory of Biomolecular Sequence and Structure Analysis for Health" e di Federico Andrea Santoni dell' Università Ginevra. I risultati dello studio sono stati pubblicati, in data 30 Settembre 2015, sulla rivista "Nature".

L'articolo che descrive lo studio, sará disponibile a breve nella versione originale al seguente link:  http://dx.doi.org/10.1038/nature15399