di Francesca Melis
Questa edizione del Festival dell’Economia si è conclusa in un gremito Teatro Sociale con l’intervento di Olivier Blanchard, economista del Mit e del Fondo monetario internazionale. Tito Boeri ha introdotto il famoso economista, sottolineando l’importanza dei suoi testi per l’istruzione di generazioni di universitari. Blanchard, non essendo esperto in salute, ha deciso di parlare della salute dei mercati e di due eventi centrali nelle economie di mercato: le fluttuazioni (crisi) economiche e la crescita della disuguaglianza.
Analizzando la recente crisi dei mercati finanziari, Blanchard sostiene che non è possibile eliminare il rischio di avere nuove crisi provocate del meccanismo dell’indebitamento; l’unico modo che abbiamo per intervenire è utilizzare diversi strumenti fiscali per ridurre al minimo il rischio ed attenuare gli effetti. L’economista si è espresso più ottimista per quanto riguarda la diseguaglianza. A livello globale la disparità tra ricchi e poveri si è indubbiamente ridotta. Sono inoltre presenti modalità per “correggerla”. L’introduzione di strumenti redistributivi e un’elevata tassazione possono ridurre il divario tra l’1% che possiede un reddito elevatissimo e tutti gli altri. Per ridurre la diseguaglianza salariale, Blanchard inoltre sostiene la necessità di tutelare i lavoratori che perdono il lavoro offrendo istruzione e programmi di formazione.
Blanchard ha proseguito parlando della disoccupazione tecnologica, creata proprio dallo sviluppo tecnologico e automazione. Attualmente molti posti di lavoro sono stati cancellati dai robot ma al contempo molti altri sono creati. In futuro la disoccupazione creata dalla tecnologia sarà un tema rilevante. Molto dipenderà da chi possiederà i robot, cioè quante persone potranno godere dei vantaggi di questo fenomeno. I diritti di proprietà e la relativa distribuzione dei redditi diventeranno quindi di fondamentale importanza.
Blanchard ha concluso il suo intervento sottolineando che gli strumenti a disposizione per prevenire una crisi sono efficaci, sta alla politica utilizzarli. Il problema che dobbiamo affrontare è il populismo perché esso può portare all’uso di strumenti finanziari e fiscali non responsabili
Foto: Ufficio Stampa Festival dell'Economia