Giubileo 2015: inizia l’anno della misericordia

Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo”. (Libro del Levitico Cap. 25 Versetti 10 e 11).

L’8 dicembre Papa Francesco, aprendo la Porta Santa di San Pietro, ha proclamato ufficialmente che, per tutti gli uomini che lo vorranno, questo sarà un anno di giubilo! Felicità, dunque, è il primo significato della parola giubileo. È proclamato inizialmente dal Signore come anno di liberazione, anno in cui si torna nella proprietà perduta e nella famiglia da cui forse si era stati strappati e resi schiavi.

Il Giubileo nasce dunque come gesto che ha a che fare con l’economia. Per renderne con poche parole l’idea, possiamo immaginare che in principio la proprietà fosse divisa in parti uguali per tutti. Inizia l’economia, la produzione, quindi il commercio… alcuni hanno fortuna altri no e si indebitano. Chi ha debiti è costretto a vendere la proprietà o addirittura diventa schiavo. Nella prospettiva biblica, tuttavia, non tutto è perduto, c’è sempre una speranza: dopo un ciclo di sette volte sette anni tutto ricomincia. I debiti vengono annullati, ognuno torna in possesso dei propri beni perduti e della libertà.

Un’idea fantastica, non si rinuncia alla proprietà, non si rinuncia alla competizione, ma non si diventa avidi, attaccati ai beni conquistati, non si desidera più di quel che serve dato che si dovrà rinunciarvi ad ogni Giubileo. Nessuno perde la speranza di poter ricominciare a vivere libero e felice. Il valore di una proprietà che si perde o si acquista è direttamente proporzionale al numero di anni di cui si potrà goderne, più anni ci separano dal prossimo Giubileo, più alto sarà il suo valore.

E, per l’ecologia, esiste anche il Giubileo della terra, un anno di riposo per i terreni, per le coltivazioni… ne parleremo prossimamente 

D. Corraro