Fin da bambini siamo abituati ad ascoltare storie, favole e fiabe, raccontate per viaggiare con la fantasia e per immaginare mondi che non esistono.
Così come il bambino ha bisogno di sviluppare la propria creatività, anche gli adulti hanno la necessità, ora più che mai, di riappropriarsi della propria fantasia per andare al di là di ciò che la realtà mostra.
Proprio per questo abbiamo scelto di dare risalto a un progetto non solo originale, ma anche molto importante dal punto di vista interiore, intitolato “Fabula Nauti. Alla scoperta delle leggende del Trentino Alto Adige”, del collettivo IkyGuys.
Esso, presentato in occasione del bando culturale Generazioni, ha voluto rendere omaggio al folklore del Trentino – Alto Adige, facendo sì che le persone si riappropriassero di tutte quelle leggende che appartengono alla tradizione. Queste, infatti, sposandosi bene con il linguaggio cinematografico, hanno dato vita a un contenuto video da far concorrere a vari festival cinematografici, grazie alla professionalità di Michele Purin, fotografo, e Gianmaria Pezzato, film maker.
Il cortometraggio intitolato “La caccia selvaggia”, realizzato con il bando Generazioni 2022 e con il contributo del Corpo europeo di solidarietà, grazie alla casa di distribuzione Premiere Film, continuerà la sua scalata.
Entrambi ci hanno raccontato che le difficoltà sono state molte, ma l’ambizione e la conoscenza del linguaggio scelto per trasmettere il messaggio sono stati di grande aiuto per contrastare tutti quegli incidenti di percorso che, inevitabilmente, si sono venuti a presentare in corso d’opera.
"I problemi sono stati perlopiù di natura organizzativa", ci dice Michele Purin.
Ci hanno raccontato, infatti, che molte volte si sono trovati costretti a dover spostare le riprese o a scoprire all’ultimo momento che alcune persone non sarebbero state presenti. Questo ha creato senza dubbio ritardi e cambi di programma ma, come ci hanno spiegato Michele e Gianmaria, essendo da tempo dentro quel mondo, hanno saputo utilizzare al meglio le loro capacità di problem solving.
Successivamente abbiamo chiesto ai due, come le leggende del Trentino – Alto Adige possano accomunare generazioni differenti e in che modo il folklore può essere un punto di unione tra persone molto diverse. Michele e Gianmaria, a tal proposito, ci hanno spiegato come le persone che pian piano sono state coinvolte all’interno della loro idea, abbiano dimostrato di avere un fuoco dentro. La forte ambizione e la tanta voglia di fare, sono stati, infatti, gli ingredienti giusti per rendere Fabula Nauti, un progetto concreto. Secondo i due professionisti, il folklore unisce al di là del territorio preso in considerazione; è proprio il valore della narrazione, infatti, a legare tra loro le persone.
Ci sono leggende, storie di culture e di epoche diverse che rappresentano la psiche collettiva.
Il cortometraggio realizzato, ha come tematica fondante le difficoltà che devono affrontare le donne in un’epoca in cui è l’uomo a stare al centro e, oltretutto, in un momento storico nel quale le persone sono oltremodo suggestionate dalla religione.
Michele e Gianmaria, insieme agli altri artisti, hanno voluto far sì che tutti potessero ritrovarsi, in un modo o in un altro, all’interno di messaggi veicolati. L’importante infatti, è avere una buona storia e un’idea forte e decisa da trasmettere.
Durante le riprese per il corto finale, i due giovani hanno notato che, al di là delle paure dei singoli e delle naturali difficoltà degli stessi, se c’è una forte passione che accomuna tutti, la comunità è in grado di diventare davvero unita per creare qualcosa di grande, in grado di parlare alla maggioranza.
Infine, curiosi di ciò che sarà in futuro, abbiamo chiesto a Michele e Gianmaria che cosa accadrà. Non senza emozione ci hanno confessato che hanno presentato la pellicola ad alcune case di distribuzione che portano i contenuti nei principali festival cinematografici.
Non ci resta che fare un enorme augurio a due giovani professionisti che, tramite la loro passione, sono riusciti a creare un prodotto capace di intrecciare passato, presente, rimanendo un punto di riferimento anche per il futuro.
(Articolo scritto da Ambra Proto nell'ambito del percorso esperienziale con Mercurio Società Cooperativa all'interno del Media Contest – Festival Agenda 2030)