Ezio Bosso, il Festival, la musica e la vita

Il Festival di San Remo quest’anno ha rivelato un grande italiano, sconosciuto ai più, ma conosciuto nel mondo: Ezio Bosso. Musicista, compositore, direttore d’orchestra e malato da qualche anno di una malattia neurodegenerativa.

Sul palco di San Remo si è rivolto al pubblico dicendo: "La musica, come la vita, si può fare solo insieme" ed, in un’altra intervista: Ho smesso di domandarmi perché. Ogni problema è un'opportunità”. Due affermazioni dense di significato che, oltre alla dimensione dell’artista, rivelano la grandezza dell’uomo. Un uomo che ha sofferto e soffre senza arrendersi.

La vita va vissuta insieme, solo insieme. La musica ha senso se condivisa, è un piacere sociale. È composta da esseri umani come dono per uomini e donne di ogni tempo e luogo; strumento di comunicazione e condivisione di emozioni e sentimenti. Attraverso questa condivisione ci si riconosce e, per il tempo dell’ascolto, cadono le barriere della diffidenza e della paura. La musica crea comunità senza confini di tempo e spazio e Aristotele concluderebbe: “E la comunanza di queste cose crea la casa e la città” (Politica, 1252a).

Ogni problema è un’opportunità. Vivendo in un tempo di crisi il Maestro Ezio Bosso offre, regala una chiave di lettura per aprire i cuori alla speranza e dare allo sguardo l’ottimismo necessario a superare le difficoltà smettendo di chiederci inutili e frustranti perché.

Vivere le difficoltà come opportunità e affrontarle insieme con lo stesso spirito con cui si ascolta la musica, condividendone il piacere e abbandonando le reciproche diffidenze per creare i presupposti per una società solidale.

 

D. Corraro