Ennio Remondino il 26 gennaio ha presentato a Trento il libro “Niente di vero sul fronte occidentale”

Mercoledì 26 gennaio nella Sala Rosa del palazzo della Regione a Trento il corrispondente di guerra Ennio Remondino ha presentato il libro “Niente di vero sul fronte occidentale”. Durante la serata il giornalista ha descritto come gli scenari di guerra siano fittizi quando vengono raccontati in televisione o sui mass media, citando vari esempi della sua esperienza in Serbia, Afghanistan e Iraq. Il giornalista si è soffermato su alcune esperienze come l’inizio dei bombardamenti in Bosnia e l’eccidio di Sebrenica per poi passare al periodo in cui si è recato in Afghanistan e alla sua collaborazione con Emergency, sempre evidenziando la sua caratteristica di giornalista indipendente e quindi scomodo. Il dibattito, promosso dalla Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, unimondo.org e il Centro pace di Bolzano, è stato animato da alcuni giornalisti e da alcuni attivisti della cooperazione internazionale.
A conclusione della serata abbiamo chiesto a Ennio Remondino: "Pensa che le attuali scuole di giornalismo siano utili per la carriera nel giornalismo?"
Certamente sono utili sul piano dell’apprendimento e della preparazione. Ho qualche dubbio purtroppo sul fatto che siano utili per l’avvio concreto alla professione. Il blocco è sempre quello dell’editore che deve scegliersi il giornalista e oggi come oggi il settore è in forte crisi, come è noto. Stanno riducendo gli organici anche i grandi quotidiani. Coloro che vanno all’avventura, se la si vuole tentare, con una preparazione di base godono chiaramente di un vantaggio rispetto agli altri.

(Fabio Zacà)