Cultural.Trento | #4 Alchemica

Una rubrica per conoscere il territorio e portare conoscenza al territorio stesso

a cura di Veronica Permer
 

Trento è Castello del Buonconsiglio, Muse, Museo Diocesano, ma è anche tanto altro.

In Cultural.Trento andremo alla scoperta di alcuni luoghi culturali e di aggregazione sparsi per la città con una serie di interviste.
Macro e micro si incontrano per far crescere sempre di più ciò che ci circonda.

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Arte, unione, energia
 

Sono queste le tre parole che racchiudono il significato di Alchemica, associazione culturale nata a Trento nel 2015, anche se le sue radici risalgono a qualche anno prima. Frutto dell’incontro tra Virginia Sartori e Annamaria Muscaridola all’Accademia di Belle Arti di Bologna, i primi passi per valorizzare l’arte e la creatività si muovono già nel 2013 con performance per strada e installazioni. 

L’interesse per i beni artistici in relazione alla società è il centro di Alchemica, che negli anni è cresciuta con uno staff composto da artisti, attivatori di comunità, curatori urbani e consulenti di processo. La promozione artistica e la contaminazione culturale si manifestano nelle forme più variegate: laboratori, performance, installazioni, happening, residenze artistiche, esposizioni, rigenerazioni urbane, gite alla scoperta di luoghi, persone e mondi, e tanto altro. Espressioni d’arte in cui il contatto e il dialogo con le persone è sempre presente, così come la relazione con il territorio, gli enti e le istituzioni.

A luglio del 2016 Alchemica diventa ufficialmente associazione, grazie a Virginia Sartori, Annamaria Muscaridola, Corrado Menegatti, Chiara Zamboni, Daniel Fiamozzi, Lara Contrini, Sara Cao e Filippo Nicolò Massaro. Negli anni il suo staff si evolve e cambia con l’arrivo di Valentina Campregher, Alessandra Lamio, Matteo Kettmaier, Mirko UberCinzia Zeni, Silvia Gadda e Gabriele Casagrande.
Da sempre in divenire e in continuo movimento, fino a oggi ha realizzato più di trenta eventi a partire dal primo progetto al quartiere delle Albere tra il luglio e l’agosto del 2016.

 

 

S.T.Art (Summer Temporary Art) ha visto Alchemica impegnata nella realizzazione di suggestioni visive e uditive per valorizzare una zona che in quel momento risentiva di critiche e polemiche. Una decina di laboratori artistici multidisciplinari per tre settimane alle Albere. Tanti giovani iscritti da tutta Italia per la creazione di opere d’arte contemporanea. Cosa è cambiato da quel giorno?

Nel 2015 non eravamo ancora un’associazione, ma un collettivo di ragazzi che si sono conosciuti tramite l’università, percorsi di studi, esperienze di convivenza, dato che quasi tutti stavamo a Bologna. In seguito abbiamo avuto l’occasione di provare a sperimentarci in una realtà abbastanza ricca come Trento, che in quel momento aveva ancora degli spazi poco utilizzati e delle questioni irrisolte. Abbiamo iniziato dalle Albere perché nel 2015 era in corso un dibattito sul quartiere e sul suo utilizzo, per cui, come collettivo, abbiamo deciso di provare a fare qualcosa. Nel frattempo siamo diventati associazione con una precisa filosofia di pensiero come mood d’ispirazione: andare nei luoghi di Trento e della provincia per provare a portare, attraverso l’arte, qualcosa di più, come oggetti contaminanti. Molto dipende dal luogo, dalle persone con cui collabori e dalla realtà del territorio che trovi. Per cui alcune volte funziona meglio la street art, altre i laboratori, altre ancora le esposizioni o dei progetti più ampi.
Facciamo un po’ di tutto, questa è la nostra forza, cambiando anno dopo anno in modo che i progetti possano prendere il via. A oggi gestiamo due spazi: uno in via Canova, l’altro in collaborazione con l’associazione Astalli a Spini di Gardolo, dove abbiamo un forno/laboratorio di argilla che si chiama Con.Creta.

 

 

Alchemica racchiude al suo interno l’arte dell’alchimia, della trasformazione della materia, e il ruolo degli artisti, veri “manipolatori di elementi” e sperimentatori. Come avvengono le vostre iniziative?

Io sono rappresentante legale, non presidente, e il consiglio direttivo di Alchemica è utile a livello amministrativo ma non decisionale. Per cui tutte le nostre produzioni partono dall’interazione tra i soci. Di solito consigliamo sempre di venire a sperimentare progetti già attivi, di mettersi a disposizione come volontari per capire se l’ambiente e la collaborazione con gli altri possano piacere. È possibile poi restare e presentare i propri progetti.
Una cosa che facevamo prima della pandemia e che potrebbe ripresentarsi nel 2022 è una residenza interna ai soci. Due, tre giorni in montagna o in qualche casa, per conoscersi a vicenda tra un’attività e l’altra. Di solito ogni partecipante porta un piccolo workshop di circa un’ora da fare assieme, a cui segue una parte più organizzativa, di programmazione dell’anno. È un momento vitale, che serve per sviluppare dei progetti che partono direttamente dai soci di Alchemica, come What a Wall.
Allo stesso tempo rispondiamo anche alle richieste che ci vengono fatte dall’esterno. Spesso capita che ci contattino per fare video, esposizioni, allestimenti per un progetto specifico. Cerchiamo sempre di supportare le iniziative a carattere volontaristico per quanto possibile e allo stesso tempo siamo tutti professionisti, di cui la maggior parte con partiva Iva. In base alla richiesta che ci viene proposta, variamo il risultato che possiamo garantire.

 

Da tempo Alchemica è attiva su più fronti con tante attività e collaborazioni con varie realtà. Il progetto per la creazione di un forno d’argilla con il Centro Astalli di Trento è il più recente, così come Magma in collaborazione con il Tavolo della street art. Quali sono i vostri progetti per l’autunno?

Fino a fine ottobre proseguirà Magma; ci saranno vari interventi sui quartieri Solteri, Centochiavi e Magnate, che riguardano la street art. Il 19 settembre, invece, parteciperemo insieme alla Commissione della cultura di Gardolo a un’installazione, happening in piazza, del progetto Ti conosco mascherina. Un evento che va avanti da tutta l’estate con vari appuntamenti, durante il quale dei fotografi fanno dei ritratti alle persone con o senza mascherina.
Come ogni anno, molto probabilmente a novembre o dicembre in base alle restrizioni, faremo un’esposizione delle opere degli artisti soci per presentare i caratteri degli artisti contemporanei che fanno parte di Alchemica. Quest’anno abbiamo deciso di focalizzarsi sul tema portante dell’associazione, l’alchimia, per cui abbiamo pensato di sviluppare delle opere adeguate ai quattro elementi.
Inoltre, ci saranno altre piccole collaborazioni. Con un gruppo di Rovereto faremo un libriccino con personaggi illustrati, mentre con i ragazzi del teatro di Anomalia un’installazione per il teatro Don Bosco di Pergine.

 

La vostra associazione è un vero e proprio “incubatore artistico” in continua evoluzione. Cosa vi augurate per il futuro?

Il nostro interesse è di poter lavorare. Da una parte sentiamo la necessità e l’etica di incentivare sempre i rapporti tra essere umani e di sviluppare insieme iniziative, feste, eventi di comunità; dall’altra ci aspettiamo che il forno, la sede, i progetti possano portarci qualcosa e che ci sia la possibilità di ingrandirsi per riuscire a essere riconosciuti non solo a livello provinciale, ma anche sul territorio nazionale. Per l’anno prossimo, infatti, stiamo pensando a un progetto di residenze in giro per l’Italia.

 

 

Grazie a Virginia per essere stata con noi!
 

Alchemica si trova in via della Canova 42, la cosiddetta Serra Alchemica, composta da un ufficio/laboratorio didattico, una galleria artistica (Serra) e di street art, una sala a gradoni per varie attività (Sala Inferno) e un magazzino (Bunker).

Per non perderti alcun appuntamento e scoprire i progetti in arrivo, segui la pagina su Facebook e Instagram. Se vuoi entrare nel mondo creativo di Alchemica visita il canale Youtube.

| https://www.associazionealchemica.com/ |

| associazionealchemica@gmail.com |

| +39 349 116 0880 |

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