Trento nello spazio con Samantha!

Samantha Cristoforetti saluta calorosamente Trento dal palco allestito per l'occasione nel parco del Muse. Così ha avuto inizio ieri, giorno 5 Ottobre, il post flight tour di AstroSamantha e dei suoi colleghi di volo, Terry Virtys della Nasa e Anton Shkaplerov della Roscosmos. Una folla "da rockstar", come molti l'hanno definita, li accoglie ed applaude. Cinquemila menti pronte a volare nello spazio insieme ai protagonisti della Expedition 42/43!

Samantha inizia il racconto della sua esperienza, proiettando e commentando immagini di quei giorni nello spazio: dalle foto a bordo della stazione spaziale internazionale (Iss), a quelle dei ben sedici tramonti ed albe che vedevano ogni giorno, fino a quelle dell' azzurro intenso dei Caraibi e del rosso del Nord Africa. Ci spiega che una volta giunti nello spazio, la difficoltà più grande é stata quella di abituare la sua mente all'assenza degli effetti della gravità; una sensazione perenne di caduta che é scomparsa solo dopo qualche ora. Il loro lavoro quotidiano consisteva nel fare principalmente esperimenti di fisiologia umana per aiutare la ricerca in campo medico. Infatti spesso inviavano sulla Terra campioni di sangue ed urina per farli analizzare, perché questo tipo di controllo non poteva essere fatto a bordo, in mancanza degli strumenti necessari. Svolgevano tanta attività fisica all'interno della stazione per non far atrofizzare i muscoli e prima di ritornare sulla Terra, hanno dovuto riadattare il loro organismo agli effetti della gravità, a cui sarebbero andati incontro una volta ritornati. Esercizi svolti tramite particolari strumenti, mirati principalmente a far riabituare il cuore alla presenza del peso, non percepito da questo durante quei mesi trascorsi nello spazio. Utilizzavano anche dei pantaloni "speciali" che facilitavano la circolazione del sangue, contrastando l'atmosfera in cui vivevano. Prendono la parola anche gli altri due suoi colleghi, l'americano Terry Virtys ed il russo Anton Shkaplerov, che ci raccontano alcuni aneddoti divertenti di questa esperienza: il taglio di capelli da loro fatto a Samantha, le festività festeggiate  a bordo, i cibi preconfezionati ed il selfie fatto fuori dalla stazione, con la tuta spaziale (pesa più di 200 kg), che è diventato subito virale sui social.

Un pubblico attento, che ride alle battute, che applaude commosso quando Samantha mostra le foto scattate dallo spazio alle Alpi, al Trentino ed infine, sempre più da vicino, a Trento. L' incontro, durato quasi due ore, si conclude con la lettura da parte di una bambina di origini palestinesi di una lettera, inviata giá a Samantha durante la sua permanenza nello spazio. La bimba chiede a Samantha come appaia la Terra da lassù e se sia possibile costruire un "ponte di pace" che parta da Trento ed arrivi fino in Palestina, per proteggere tutti i bambini come lei, la cui vita é quotidianamente in pericolo. Samantha conclude rispondendo che lo spazio non fa paura; lassú c'é un grande equilibrio e la Terra appare meravigliosa, perfetta, ma soprattutto dominata da una grande e silenziosa "pace".

Foto: Muse

Erika Digiacomo